“Le persone anziane non possono stare in fila per ore, in piedi e al freddo, come sta accadendo al centro vaccinale aperto in Fiera a Bari. In un hub vaccinale possono esserci ritardi o inconvenienti, ma per considerarlo tale deve essere dotato, tanto per cominciare, di una grande sala d’attesa al chiuso, con almeno 300 sedie, come accade nell’hub vaccinale di Fasano-Conforama”.
Lo dichiara il Presidente della Commissione regionale Bilancio e programmazione Fabiano Amati.
“Non c’è nulla da inventarsi. Negli hub vaccinali si accede con criteri di suddivisione per orari e si rispettano misure organizzative in grado di sostenere il gran numero di vaccinazioni, contenendo al massimo i disagi.
In particolare. Considerando un hub vaccinale con 16 postazioni di somministrazione, preferibilmente allocate in un unico grande spazio, è necessario prevedere: ampi parcheggi; uno spazio d’attesa di circa 1.800 mq per contenere un numero di sedie tra 250 e 500, sistemate a coppie per consentire la seduta di un accompagnatore, specie per la vaccinazione delle persone più anziane; uno spazio d’attesa di circa 300 mq, con sedie sistemate a coppia, per il turno di accesso registrazione e il supporto nella compilazione dei moduli; uno spazio d’attesa di circa 300 mq, con sedie sistemate a coppia, per il turno di accesso all’anamnesi; uno spazio di circa 1.200 mq per scrivanie anamnesi, postazioni vaccinali, postazione di preparazione vaccini e area soccorso; uno spazio per l’osservazione di circa 300 mq, con sedie sistemate a coppia; uno spazio di circa 100 mq per rilascio certificazioni.
Insomma circa 4.000 mq, oltre accessori, per evitare problemi, disagi e soprattutto per velocizzare al massimo le operazioni di vaccinazione, così da raggiungere al più presto l’immunità di popolazione”.