Mentre Tap si appresta a chiudere l’iter autorizzativo per il raddoppio che gli permetterebbe di raggiungere una capacità di trasporto da 10 a 20 miliardi di metri cubi di gas trasportati ogni anno dall’Azerbaigian all’Italia, in Puglia si gioca un nuovo tempo nella partita sulle compensazioni, in cui questa volta e è la Regione a fare la parte del leone grazie alla nuova legge che applica la Marzano.
Assessore Fabiano Amati, lei segue le vicende Tap fin dall’inizio. Ed è uno degli ideatori della legge regionale sulle compensazioni energetiche. Nonostante abbia presentato ricorso al Tar, Tap vi ha chiesto formalmente un incontro. Un segnale di aperturanonda poco. Quandosi terrà?
“Nei prossimi giorni”.
Ora la Regione lavora al regolamento, che dovrà stabilire anzitutto quanto il gestore dovrà versare nel range dallo 0 al 3% fissato dalla legge sul volume di gas trasportato. Come vi orienterete a riguardo, anche tenuto contro che una cifra troppo alta rischia di mettere in crisi il piano industriale dell’azienda?
“La legge utilizza la preposizione “fino” al 3% proprio per scegliere la compensazione congrua, salvaguardando il diritto dei cittadini e la tenuta del piano industriale dell’impresa”.
Mentre si tratta sulla legge regionale, i sindaci dei territori in cui insiste il tracciato – in primis Melendugno, che ospita il Terminale di Ricezione del gasdotto (Prt), e la contigua Vernole – chiedono di essere coinvolti nella trattativa avendo maturato diritti di ristoro maggiori rispetto allo sgravio in bolletta che la vostra cifra troppo alta rischia di mettere in crisi il piano industriale dell’azienda?
«La legge utilizza la preposizione “fino” al 3% proprio per scegliere la compensazione congrua, salvaguardando il diritto dei cittadini e la tenuta del piano industriale dell’impresa».
Mentre si tratta sulla legge regionale, i sindaci dei territori in cui insiste il tracciato – in primis Melendugno, che ospita il Terminale di Ricezione del gasdotto (Prt), e la contigua Vernole – chiedono di essere coinvolti nella trattativa avendo maturato diritti di ristoro maggiori rispetto allo sgravio in bolletta che la vostra bolletta agisce su altro titolo, ossia sul titolo delle compensazioni territoriali. E la distinzione tra compensazioni ambientalie territoriali non è questione di la- na caprina ma un dato normativo come peraltro interpretato dalla Corte costituzionale. La Regione, quindi, ha il dovere di aiutare la Provincia di Lecce a portare a compimento la pratica delle compensazioni ambientali; e lo dice chi da anni implorava i comuni di chiedere e accettare le compensazioni sin dai tempi della progettazione dell’opera. E chissà cosa Tap avrebbe dato ai comuni a quei tempi».
Perché oggi nessuno protesta per i soldi chiesti a Tap, mentre in passato chiunque lo vo lesse fare veniva visto come un traditore del territorio?
«Perché a causa dell’invasione russa all’Ucraina abbiamo capito che l’approvvigionamento del gas, materia prima pulita, è una questione di libertà e democrazia, a meno che non si voglia intraprendere la strada della decrescita. E poi è cresciuta la sensibilità ambientale, per cui i gas – carburante di transizione prima della totalità di energia prodotta da rinnovabili o a Dio piacendo dalla fusione nucleare – riduce l’uso di fossili sporchi e non mortifica la produzione industriale».