I destinatari della lettera sono i Ministri italiani per segnalare la grave violazione della libertà d’espressione ed i rappresentanti diplomatici degli Stati Uniti in Italia perché il social network è assoggettato alla legge statunitense.
Il testo della lettera:
scrive una lettera a Ministri italiani e ambasciatori statunitensi in Italia
“Pregiatissimi,
senza alcuna comunicazione, né ovviamente motivazione, da qualche giorno mi è stato disabilitato l’account di facebook. Sin da quando decisi di attivare il profilo ho usato il social network solo per offrire comunicazioni sulla mia attività istituzionale e politica, suppostamene mai violando le norme che regolano l’adesione.
“ Nonostante tale supposizione ho provato a richiedere spiegazioni (ripetutamente ed a mezzo e.mail) su tale determinazione non ricevendo alcuna risposta. Oggi mi ritrovo – dunque – a subire una “sanzione” senza conoscere la motivazione per cui mi è stata irrogata, anche in violazione del tardo seicentesco diritto dell’habeas corpus.
Ma c’è di più! Sempre con le dette comunicazioni elettroniche mai riscontrate e pur non riconoscendo alcuna violazione, mi sono preoccupato di avanzare il mio rammarico e le mie scuse qualora avessi male interpretato la complicata regolamentazione, nella certezza di non aver mai inflitto a carico dei miei “amici” alcuna vessazione pubblicitaria di stampo commerciale.
Ciò che ho fatto e che vorrei continuare a fare attiene alla libertà di manifestare regolarmente il mio punto di vista politico e comunicare la mia attività istituzionale, senza mai diffamare nessuno, affinché i miei “amici” possano giudicare con maggiore consapevolezza la mia condotta
Devo aggiungere che nel corso di quasi due anni di attività su facebook ho raccolto un patrimonio di contatti e segnalazioni che appartengono a me ed alla mia dimensione pubblica e privata, compreso l’ingente materiale video e fotografico, che dalla decisione di disabilitazione risulta arbitrariamente depauperato. Scrivo alle SS.VV. Ill.me per le ragioni intuitivamente correlate alle rispettive competenze e perché non voglio aderire alla scelta di risolvere il problema surrettiziamente, a mezzo di una nuova iscrizione con altro profilo, preferendo di gran lunga un Vostro intervento persuasivo che risolvendo il mio problema contribuisca a porre punti fermi nella complicata regolamentazione sovranazionale delle comunicazioni, frontiera moderna delle Libertà. Con il mio saluto.”