“Sulle emissioni di fumi e gas, ci sono solo due strade: o la conversazione sui problemi di sistema, che non mi sembra la più utile da percorrere, o la richiesta al Governo regionale di valutare l’emanazione di un regolamento sui limiti all’emissioni monitorate alla fonte, pur con i molteplici dubbi – che pur persistono – sulla competenza regionale in materia. Questa seconda strada sembra la più produttiva di speranze, come abbiamo avuto modo di riscontrare oggi in V Commissione, udendo le autorità di controllo ambientale e l’ENI, profondamente divisi sulla valutazione dei fenomeni olfattivi riscontrati.”
Lo dichiara il Consigliere regionale Fabiano Amati.
“Se si esclude un’ipotesi di regolamentazione – sostiene Amati – soluzione in grado di colmare il silenzio del legislatore nazionale, la discussione amministrativa rischia di farsi condizionare da totem e tabù, peraltro orientata da questo o dall’altro interesse, e pertanto cangianti con riferimento alla convenienza momentanea. Insomma, la politica delle parole, dalla quale scaturisce sempre la battaglia inutile: pro e contro le grandi imprese, oppure costruttrice di una improbabile gerarchia tra diritti.”