Dichiarazione del Presidente della Commissione regionale Bilancio e programmazione Fabiano Amati.
“Sulla realizzazione del Centro di malattie neuromuscolari non è cambiato nulla. Il finanziamento è in alto mare, peraltro per una somma inferiore (40 milioni) a quanto necessario (60 milioni), e si attende l’autorizzazione dell’assessorato alla Sanità al Policlinico di Bari per l’avvio della progettazione, anticipando i fondi necessari dal bilancio dello stesso Policlinico.
La scelta effettuata di localizzare il Centro al Policlinico si sta rivelando, come temevo, la più difficile da realizzare, poiché comporta tempi lunghissimi, una spesa notevolissima, e alta complessità realizzativa. Infatti: sui tempi, si attende l’approvazione dell’accordo di coesione tra lo Stato e la Regione sui fondi deliberati dal CIPESS il 3 agosto scorso, dopo la quale bisognerà attendere il controllo della Corte dei Conti e la pubblicazione. Basti pensare che accordi molto meno complessi, come quello della Liguria, sono stati sottoscritti a settembre scorso e ancora oggi manca la pubblicazione.
Circa la spesa. La stima effettuata dal Policlinico di Bari ammonta a euro 60 milioni, di cui 40 per la ristrutturazione del padiglione Chini e 20 per la ristrutturazione del padiglione Balestrazzi, ove dovrebbero essere allocate alcune unità operative attualmente in attività presso il Chini. A ciò aggiungendo che le somme necessarie per finanziare il complesso degli interventi proposti dalla Puglia ammontano a 6 miliardi di euro, che dovranno necessariamente attestarsi a 4,5 miliardi di euro nell’accordo per la coesione, per cui bisogna sperare che il Centro di malattie neuromuscolari sia eletto tra le priorità.
Circa la complessità, invece, si registra una tortuosità che nemmeno il padre della burocrazia, ossia Don Abbondio nella mirabile spiegazione a Renzo sulle cause delle mancate nozze, avrebbe saputo raccontare meglio. In altre, il programma prevede prima la ristrutturazione del Balestrazzi per 20 milioni non oggetto di finanziamento, così da trasferire le unità operative e cominciare i lavori al Chini. A me i passaggi logici mi sembrano anche un po’ assurdi.
Ma poiché non perdiamo la speranza e vogliamo andare a vedere sino a che punto questa storia possa tenersi in piedi con così tante criticità, lunedì prossimo convocheremo la commissione per sapere – almeno – se è stata avviata la progettazione, con fondi anticipati dal bilancio del Policlinico, così come è stato preannunciato.
Il punto più triste di questa storia consiste nel fatto che una scelta non può prescindere dai tempi necessari per raggiungere il risultato. E ciò è più rilevante in ambito sanitario, poiché arrivare prima all’obiettivo significa dare un beneficio a persone che sono oggi malate e che oggi hanno diritto di essere curate al meglio.”