“I conti della sanità per il 2021 presentano uno squilibrio contabile pari a 255milioni di euro, su cui dovremmo dare copertura entro il 15 luglio. Le perdite sono ripartite in modo omogeneo su tutte le aziende sanitarie. Pesano la spesa farmaceutica, la mobilità passiva e il decremento demografico. La ricetta mi sembra, dunque, la riduzione della spesa, la riqualificazione dei servizi e la nascita di bambini”.
Lo dichiara il Presidente della Commissione regionale Bilancio e programmazione Fabiano Amati.
“A fronte di un fondo sanitario regionale pari a 7miliardi e 655milioni, nel 2021 abbiamo speso 8miliardi e 155milioni, con uno squilibrio di 500milioni. Tale squilibrio è stato ripianato per ulteriori 66milioni dal payback, cioè il contributo che le aziende farmaceutiche versano alle regioni, e per 188milioni da contributo integrativo Covid. Ne deriva, dunque, la necessità di coprire dal bilancio autonomo una spesa aggiuntiva di circa 250milioni entro il 31 maggio prossimo, salvo che il Governo nazionale non adotti un provvedimento di sostegno.
I motivi di tale squilibrio sono in generale riferibili all’incremento della spesa per il personale, negli ultimi due anni maggiorato di 350milioni; al decremento della popolazione residente, nel 2021 scesa di 75 mila abitanti e in grado di ridurre la quota capitaria per 100milioni; all’incremento della spesa per l’assistenza territoriale; investimenti per 80milioni realizzati senza finanziamenti in conto capitale e quindi registrate come perdite nette sul conto economico; riduzione di ricoveri e prestazioni ambulatoriali per blocco Covid.
Le motivazioni esposte, tuttavia, si aggiungono a problemi storici di squilibrio, come la spesa farmaceutica e la mobilità passiva.
Sulla spesa farmaceutica, in particolare, bisogna mettere in rilievo che il mancato rispetto dei tetti è un atto ostile nei confronti delle tasche dei cittadini, poiché il ripiano si rischia di coprirlo con la tassazione ordinaria o, peggio, con tassazione aggiuntiva. Per questo abbiamo approvato la nuova legge che sanziona con la decadenza i direttori generali che non rispettano i tetti assegnati. Per quanto riguarda, invece, la mobilità passiva, è noto che a parte i problemi più strutturali, più di due/terzi della spesa sostenuta non è per carenza in Puglia delle rispettive prestazioni ma per un problema di reputazione che mi sembra largamente infondato, se non negli aspetti di organizzazione e modernizzazione dei nostri ospedali. È anche questo il motivo per cui conduco, anche ossessivamente, le battaglie per la modernizzazione delle strutture e delle tecnologie, oltre che per l’introduzione nei servizi offerti di tutte le nuove frontiere della scienza.
Se riuscissimo a combinare il rigore scientifico dei numeri al servizio dei conti e l’altrettanto rigoroso prodotto dell’ingegno umano, molto probabilmente avremmo meno tasse, più sicurezza sul futuro e pure più bambini”.