“Abbiamo depositato oggi una proposta di legge per disporre e accettare le compensazioni territoriali da Tap e destinarle a sconti in bolletta sul gas delle famiglie pugliesi. Ora subito in commissione e poi in aula, innanzitutto per aiutare i pugliesi e per mettere fine alla guerra ideologica – stupida e dannosa – alle infrastrutture energetiche, connotata da ideologia scatenata contro i poveri, perché nemica della prosperità, della sicurezza ambientale e della pace”.
Lo comunica il Consigliere regionale Fabiano Amati, promotore e primo firmatario della proposta di legge “Misure urgenti per il contenimento dei costi del gas delle famiglie pugliesi”. La proposta di legge è stata sottoscritta dai Consiglieri regionali Filippo Caracciolo, Michele Mazzarano, Ruggiero Mennea e Antonio Tutolo.
“Chiedo innanzitutto a tutti i colleghi di sottoscrivere la proposta di legge, aperta ovviamente a ogni eventuale miglioramento.
L’eccessivo aumento del prezzo del gas e l’incidenza di questo sui bilanci delle famiglie pugliesi ha fatto emergere l’importanza strategica del gasdotto Tap Trans-Adriatic Pipeline e l’irragionevolezza di ogni forma di contrasto alla realizzazione dell’opera. Le ultime vicende politiche ed economiche stanno invece confermando, a caro prezzo, quanto l’esistenza o meno di infrastrutture energetiche per il gas siano funzionali ad assicurare politiche di sicurezza ambientale, di prosperità e di pace.
Al rifiuto dell’opera e alle iniziative di contrasto alla sua realizzazione si è negli anni legato anche il rifiuto a ricevere compensazioni territoriali e ambientali, sotto qualsiasi forma, dalle società proprietarie o gestrici delle infrastrutture, peraltro in contrasto anche con quanto previsto e consentito dalla legge 23 agosto 2004, n. 239 (Riordino del settore energetico, nonché delega al Governo per il riassetto delle disposizioni vigenti in materia di energia).
Per rimediare allo stato attuale delle cose, riportando in equilibrio il rapporto tra infrastruttura energetica strategica e territorio regionale interessato dall’opera, è necessario dare applicazione alle leggi vigenti, superando totem e tabù, con la previsione di misure di compensazione e riequilibrio per concentrazione d’attività, impianto e infrastruttura a elevato impatto territoriale.
In questo senso si giustifica la proposta di legge depositata oggi, diretta ad accogliere la possibilità offerta dalla legge statale di disporre compensazioni territoriali derivanti dal gasdotto Tap, peraltro sempre offerte dalla società realizzatrice e mai accettate dalla classe politica regionale e locale, e trasferirle in natura di sconto sulle bollette del gas delle famiglie pugliesi.
L’articolo 1, comma 4, lettera f), della già citata legge n. 239 del 2004, prevede che “Lo Stato e le regioni […] garantiscono: l’adeguato equilibrio territoriale nella localizzazione delle infrastrutture energetiche, nei limiti consentiti dalle caratteristiche fisiche e geografiche delle singole regioni, prevedendo eventuali misure di compensazione e di riequilibrio ambientale e territoriale qualora esigenze connesse agli indirizzi strategici nazionali richiedano concentrazioni territoriali di attività, impianti e infrastrutture ad elevato impatto territoriale, con esclusione degli impianti alimentati da fonti rinnovabili”.
È attestata da tutti i documenti di strategia energetica nazionale, in generale, e da tutti gli studi e le relazioni di progetto relativi al gasdotto, in particolare, la coerenza di una misura compensativa di carattere territoriale, così come consentita dalla legge statale sin dal 2004.
Per questi motivi si propone (art. 1), tenuto conto della mancata corresponsione sinora di qualsiasi forma d’indennizzo anche a titolo di riequilibrio per concentrazione d’attività, impianto e infrastruttura a elevato impatto territoriale, di contenere il costo del gas sostenuto dalle famiglie pugliesi, mettendo a carico della società proprietaria o gestrice del gasdotto Trans-Adriatic Pipeline TAP e delle società proprietarie o gestrici delle opere di connessione alle reti di trasporto nazionale, le misure di compensazione e riequilibrio territoriale previste dalla legge n. 239 del 2004.
La misura della compensazione è individuata (art. 2) nel 3 per cento, così come per le fonti di energia rinnovabili FER, del valore commerciale del volume di gas importato in Italia attraverso il gasdotto.
Circa i beneficiari e le modalità di distribuzione delle compensazioni (art. 3), si prevede lo sconto diretto nelle fatture delle famiglie pugliesi, attraverso una modalità concordata dagli stessi protagonisti della catena di approvvigionamento e distribuzione del gas, ovvero, in caso di mancato accordo, attraverso una determinazione della Regione Puglia.
La proposta di legge prevede inoltre due deleghe alla Giunta regionale (art. 4): la prima per modificare le modalità di erogazione e attribuzione delle compensazioni territoriali di riequilibrio, qualora dovessero risultare necessarie per il migliore raggiungimento delle finalità previste o per un necessario adeguamento delle misure alla normativa nazionale inderogabile; la seconda per individuare ulteriori infrastrutture di produzione e importazione d’energia, che per caratteristiche risultassero sottoponibili al regime di compensazioni previsto dalla proposta di legge.
Circa il tempo di prima applicazione delle misure, è previsto (art. 5) che lo sconto in fattura da compensazione territoriale sia contabilizzato in favore delle famiglie pugliesi dalla data di entrata in vigore della legge”.