“Nella giornata mondiale dell’acqua ci piacerebbe sapere cosa si aspetta a mettere in esercizio la Galleria Pavoncelli bis e quali siano i problemi eventualmente da risolvere. Abbiamo per questo scritto, con l’onorevole Alberto Losacco, al ministro Enrico Giovannini e in particolare al vice ministro pugliese Teresa Bellanova”.
Lo comunicano i Presidenti delle Commissioni regionali Bilancio e programmazione e Attività produttive Fabiano Amati e Francesco Paolicelli, che assieme all’On. Alberto Losacco hanno inviato una lettera con richieste d’informazioni al ministro delle infrastrutture e trasporti Enrico Giovannini e al vice ministro Teresa Bellanova.
“Se dovesse crollare la vecchia e ammalorata Pavoncelli, circa 1,4 milioni di pugliesi si ritroverebbero senz’acqua.
Per questo motivo risulta necessario mettere in esercizio la nuova galleria, la Pavoncelli bis, la cui costruzione ha comportato notevoli investimenti pubblici e non vorremmo che con il passare del tempo ci ritrovassimo a dover riparare ingenti danni, continuando la serie degli sprechi che va avanti dalla metà degli anni 80 del secolo scorso.
Era il 10 ottobre 2017 quando fu abbattuto l’ultimo diaframma della nuova Galleria Pavoncelli bis; nei mesi successivi i lavori furono terminati e l’opera affidata al Provveditorato interregionale per le opere pubbliche di Campania, Molise, Puglia e Basilicata.
A oggi non si conosce lo stato della procedura e le modalità di passaggio della grande opera idraulica ad Acquedotto pugliese e ciò non rappresenta solo un ritardo ma una pluralità di rischi.
L’area su cui sorgono le opere di captazione e adduzione delle acque delle sorgenti Sele-Calore, infatti, è ad alto rischio sismico. A seguito del terremoto del 1980 la vecchia Pavoncelli subì gravi danni e per questo si decise di costruire la galleria di raddoppio, così da alternare la funzionalità e consentire le opere di manutenzione senza interrompere l’erogazione dell’acqua.
A oggi, infatti, la vecchia galleria Pavoncelli non può essere sottoposta ai lunghi lavori di messa in sicurezza e ristrutturazione generale, pena la mancata distribuzione di acqua per 1,4 milioni di pugliesi, ed è soggetta a rischio crollo come conseguenza di eventuali scosse di terremoto.
Mi pare che tutti questi elementi inducano a richiedere un grande sforzo amministrativo per risolvere il problema, confidando nel ministro Enrico Giovannini e nella particolare determinazione del vice Ministro pugliese Teresa Bellanova”.