“Si sta ingarbugliando la storia della ristorazione all’IRCCS Oncologico Giovanni Paolo II. E la mia nuova obiezione è tutta in una domanda: perché si decise di attendere l’esito della gara di ristorazione di Bari per poi chiedere l’estensione, nonostante un anno e tre mesi prima la Asl di Brindisi avesse dato l’autorizzazione ad avvalersi della propria gara ponte? Mi pare che all’aumentare delle domande s’ingigantiscano i dubbi. Chiederò l’audizione del Commissario straordinario Delle Donne”.
Lo dichiara il Presidente della Commissione Bilancio e programmazione Fabiano Amati, commentando l’esito dell’audizione odierna in III Commissione del DG della Asl di Brindisi.
“Dal complesso delle audizioni emerge un quadro abbastanza critico. Abbiamo avuto modo di appurare che il 28 maggio 2019 l’Oncologico dichiarava deserta la propria gara ponte per la ristorazione e che il 28 ottobre 2019 l’Asl di Bari bandiva una gara per ristorazione collettiva, estensibile alle altre aziende pugliesi in virtù di una norma approvata dal Consiglio regionale ben 17 anni fa, cioè l’articolo 28 della Legge regionale n. 1 del 2004.
Il 4 dicembre 2019, cioè ben sette mesi dopo la dichiarazione di gara deserta, l’Oncologico chiedeva alla Asl Bari di poter usufruire della clausola di estensione, e il 7 ottobre 2020, cioè oltre un anno e mezzo dopo la dichiarazione di gara deserta, la Asl di Bari aggiudicava la propria gara.
Dopo aver sollevato il problema in sede di prima audizione in Commissione per chiedere spiegazioni sui fatti e in particolare sulla sussistenza dei requisiti di legge per far corso all’estensione, chiedevo al DG dell’Oncologico se avessero domandato a qualche altra Asl la possibilità di ottenere l’estensione del servizio, nel tempo intercorrente dalla dichiarazione di gara deserta, cioè il 28.5.2019, all’aggiudicazione della gara della Asl di Bari, cioè il 7.10.2020. A seguito di questa domanda ricevevo l’informazione che l’estensione della gara per il servizio di ristorazione era stata richiesta alla Asl Brindisi e che la stessa non aveva inteso rispondere. Sulla base di tale informazione provvedevo a richiedere l’audizione del DG della Asl Brindisi per conoscere i motivi di tale silenzioso diniego.
L’audizione si è svolta oggi e ho avuto modo di apprendere come i fatti non stiano proprio come riferito dal DG dell’Oncologico. Infatti, in data 2.7.2019, cioè un mese dopo la gara deserta, l’Oncologico chiedeva alla Asl di Brindisi di poter avvalersi dell’estensione, per una somma di € 560.000 al netto di IVA; in data 30.7.2019 la Asl accoglieva la richiesta, dichiarando una disponibilità d’estensione capiente rispetto alla richiesta, cioè pari a € 1.604.011; dopo tale ultima dichiarazione non sopraggiungeva alcun seguito; in data 22.10.2019 la Asl di Brindisi reiterava la propria disponibilità all’estensione della propria gara in favore dell’Oncologico; anche tale ultima missiva restava priva di riscontro.
Mettendo dunque in ordine gli atti e le date, risulta che, tra la dichiarazione di gara deserta dell’Oncologico e l’aggiudicazione della gara da parte della Asl di Bari, è intervenuta una pronta dichiarazione di disponibilità della Asl di Brindisi ingiustificatamente non accolta, preferendo invece attendere per più di un anno l’esito della gara della Asl di Bari.
E su questo sarà interessante conoscere le giustificazioni che potrà formulare il Commissario straordinario dell’Oncologico, che oggi stesso ho chiesto sia chiamato a riferire in audizione”.
Fabiano Amati – Presidente Commissione Bilancio Regione Puglia
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