Dichiarazione del consigliere e commissario regionale di Azione Fabiano Amati, dei consiglieri regionali Sergio Clemente e Ruggiero Mennea, capogruppo.
“Soldi e tempo persi per i nuovi ospedali di Andria, Maglie-Melpignano e monoblocco di Foggia: e noi politici che facciamo? Litighiamo tra noi, a caccia del colpevole, finendo per scagionare i veri colpevoli: i burocrati e le burocrazie sanitarie. Basta prendere i verbali della I Commissione degli ultimi otto anni per cogliere, nero su bianco, i motivi dei ritardi, composti da omissioni, inerzie, sottovalutazioni e una particolarità raccapricciante: nelle burocrazie non si usa il calendario gregoriano e nemmeno il più vecchio calendario giuliano, perché le cose da fare si promette di farle sempre dopo e soprattutto dopo le feste; dopo Natale quando sta per avvicinarsi il Natale, dopo Pasqua quando sta per avvicinarsi Pasqua, dopo l’estate quando sta per avvicinarsi l’estate e – a piacimento – dopo la Fiera del Levante, in tutte le sue varianti, dopo una varietà sterminata di convegni, corsi di formazione ecc. ecc..
Una vasta gamma di scuse e provvedimenti soprassessori, cioè a prendere tempo, su cui noi politici dobbiamo smetterla di farci garanti e assumere il ruolo di capri espiatori, riprendendo in mano la funzione severa e tipica degli organi di indirizzo e controllo, a cominciare dall’attivazione dei procedimenti di decadenza, revoca, disciplina e conseguente valutazione economica.
Nel caso di specie, ossia della perdita dei 318milioni di finanziamento statale per l’edilizia sanitaria, la questione è delicata perché una soluzione è certamente quella della proroga a mezzo legge statale, indicata ieri e simile a quella già utilizzata in passato per gli ospedali di Taranto e Monopoli-Fasano, così da evitare il ripetersi della procedura, ma da sola è insufficiente, perché allo stato è stato già segnalato in I Commissione un notevole incremento di costi per il nuovo ospedale di Andria e il monoblocco di Foggia. Servono quindi nuove risorse.
Mettiamoci dunque a lavoro. Noi disponiamo di una proposta di soluzione, risolto il problema della proroga della data di scadenza: accentramento in capo alla Regione delle funzioni di stazione appaltante, meglio sarebbe sull’istituenda AziendaZero, e rastrellamento di tutti i fondi disponibili e non ancora utilizzati per l’edilizia sanitaria e ospedaliera. Siamo ovviamente pronti, conti alla mano, a fornire i dettagli.”