“L’attività di predisposizione dei piani di gestione dello spazio marittimo – PSM – non è l’occasione per fare campanilismo sull’eolico offshore, peraltro senza alcun fondamento tecnico. Dovrebbe essere, invece, un’opportunità per accrescere la nostra autorevolezza di Porta del mediterraneo, con i conseguenti investimenti, e non l’ennesima occasione per farci smentire dal Governo nazionale con il solito strascico di disonore”.
Lo dichiara il Presidente della Commissione regionale Bilancio e Programmazione Fabiano Amati.
“In esecuzione di una direttiva dell’Europa, l’Italia e le regioni italiane hanno il dovere di predisporre piani di gestione dello spazio marittimo.
La Puglia è interessata alle aree mari Adriatico, Ionio e Mediterraneo centrale, sottodistinte in due sub aree.
I fondamenti su cui dovrebbe svolgersi l’attività amministrativa posta in capo a un Comitato tecnico ministeriale, nel quale sono presenti rappresentanti pugliesi, riguarda i settori energetici del mare, dei trasporti marittimi e del settore della pesca e dell’acquacoltura, per la conservazione, la tutela e il miglioramento dell’ambiente, compresa la resilienza all’impatto del cambiamento climatico.
Nell’ambito dei PSM è obbligatoria, ovviamente, la declinazione locale degli obiettivi strategici di livello internazionale, europeo e nazionale.
Tale quadro regolatorio si presenta dunque in conflitto con la volontà di utilizzare lo strumento del PSM allo scopo di affermare un No campanilistico all’impianto eolico offshore del sud Salento, che rappresenta, come è noto, una finalità politicista, decrescitista, inquinante e guerrafondaia”.