Politica Regionale: in Puglia c’è necessità di cose nuove / rassegna stampa

 

Politica Regionale: il Pd pugliese è il penultimo per quoziente in tutta Italia (peggio solo il Molise). Adesso alcuni candidati non eletti chiedono le dimissioni di Lacarra, che noi avevamo chiesto già un anno fa. Spero che qualcuno crei una gamba di liberali alla Don Sturzo, per poter prendere una quota di elettorato che nel Meridione c’è ed è più grossa che altrove.

 

Una chiacchierata con “Il Foglio” su Puglia, autonomia contro il sud e necessità di cose nuove…

 

Sei Consiglieri: “Avevamo sperato in Zingaretti ma nulla di fatto. Di Gioia deve dimettersi o essere revocato”

Avevamo sperato in Zingaretti ma nulla di fatto. Il contorsionismo e la convenienza stanno prevalendo. L’assessore Di Gioia deve dimettersi o essere revocato, perché chi gode del nostro appoggio può scegliere di votare chi vuole, fuorché persone candidate in partiti che vogliono ammazzare i cittadini del sud in nome dell’autonomia del nord. Noi non abbiamo una doppia verità, una per il popolo e una per i dirigenti”.

Lo dichiarano i Consiglieri regionali Fabiano Amati, Sergio Blasi, Napoleone Cera, Gianni Liviano, Ruggiero Mennea e Donato Pentassuglia.

“C’è il chiaro tentativo di trascinare la questione sino al 26 maggio, nella speranza di fargli perdere ogni attualità – proseguono –. Sia chiaro, per noi non sarà così. E non per involuti discorsi politicisti, ma per un fatto molto concreto: Di Gioia sta portando acqua al mulino di un partito che con l’autonomia del nord vuole togliere alla Puglia 282 milioni all’anno pensando solo all’Iva sanitaria, e senza dimenticare il grande danno già inflitto alle regioni meridionali con il trasferimento delle centrali idroelettriche alle regioni del nord.

L’assessore Di Gioia, tra l’altro, sostiene candidati di un partito fortemente scettico sull’Europa e lo fa nonostante le regioni del sud prendano dall’Europa più di quanto versino; sono cioè beneficiari netti. Quasi tutte le imprese, alberghi, attività di commercio, opere pubbliche, percorsi di formazione, ecc. hanno in bella mostra il cartello in plexiglas che annuncia il contributo europeo attraverso la Regione. Come si fa a fingere che tutto questo non esista e a tollerare, invece, contributi elettorali alla causa della Lega, che è ormai diventata la fabbrica delle paure per lucrare voti?

Per questo non possiamo restare in silenzio né pensare, come sostenuto da Zingaretti, che l’assessore abbia un problema con i cittadini e non con il PD. E questo perché – concludono i sei Consiglieri – se un assessore ha un problema con i cittadini e viene sostenuto dal PD, per i cittadini il problema diventa fatalmente il PD: come se già non ne avessimo abbastanza di nostri”.

 

Province, Amati: “Altro che ripristino, occorre abolirle definitivamente. Il Pd alzi la voce e non si nasconda dietro i soliti ‘ma anche’ ”

Si rischia di vedere il ripristino delle province invece della loro abolizione definitiva. La fame di poltrone e la resurrezione delle cose inutili: è questo il cambiamento. E mentre ciò accade il mio partito, il PD, alla dura opposizione preferisce il silenzio o i soliti ‘ma anche’, che ci stanno facendo diventare il partito del niente perché su quasi niente abbiamo una posizione chiara”.

Lo dichiara il Presidente della commissione regionale Bilancio, Fabiano Amati, commentando l’ultima versione della bozza di riforma dell’ordinamento degli enti locali.

“Abbiamo passato diversi anni – prosegue – a spiegare le province come inutile appesantimento burocratico-amministrativo e ora ci vorrebbero proporre il ripristino piuttosto che l’eliminazione definitiva. Non c’è bisogno di pagare strutture burocratiche, gettoni di presenza e indennità di carica, ma di risorse destinate ai Comuni – conclude – per mettere in sicurezza le strade e manutenere le scuole”.

Amati: “Governo indeciso su tutto e imprese sofferenti. Il PD si metta i panni degli imprenditori che vogliono scendere in piazza”

“Mente il Governo nazionale tergiversa cercando non le decisioni utili ma le più efficaci forme di propaganda, le imprese mostrano segni di sofferenza e meditano di scendere in piazza accompagnati dai loro dipendenti. Di fronte a questo il PD non può può avere dubbi sul vestito da mettersi: deve schierarsi con le imprese e scendere in piazza con loro.”

Lo dichiara Fabiano Amati, consigliere regionale e Presidente della Commissione regionale bilancio.

“Nelle ultime settimane è stata in piena attività la fabbrica della propaganda, quella dei problemi da creare a parole per poi a parole risolverli.

Dal Decreto indegno allo Spread e per noi pugliesi da Ilva a Tap, passando per Xylella, c’è un vasto campionario dei problemi che le parole non sono in grado di risolvere.

E mentre tutta l’insufficienza si manifesta su cosa provano a distrarci? Sull’immigrazione; cioè su un argomento che per il duo Salvini-Di Maio svolge la funzione dell’animatore in un programma di distrazione di massa dai problemi che stiamo vivendo.

E il vero guaio di tutto questo è che molti esponenti del mio partito, sia pur in buona fede, stanno accettando il dibattito sulle finte emergenze create per distrarre, con il rischio di allontanandoci anche dal mondo produttivo che non vede di buon occhio i perdigiorno sui problemi drammatizzati ad arte.

Per questo è necessario schierarci a fianco del mondo reale e combattere senza alcuna indulgenza questa nuova coalizione di rapinatori di  inventiva produttiva e risparmio, travestiti con il saio dei benefattori.”