Il Governo nazionale cancella 193 milioni di euro per dissesto e sicurezza di scuole e strade

Emiliano e Amati: “Una stangata. La legge di bilancio statale ci ha costretto a cancellare 200 milioni di investimenti per la messa in sicurezza del territorio ed edifici. Appello ai parlamentari di maggioranza”

 

“La Giunta regionale ha dovuto approvare oggi una “stangata” derivante dalle norme del bilancio statale.
Si tratta di una delibera per cancellare la previsione di spesa per investimenti dal 2027 al 2034, per un ammontare complessivo di 193.684.750 euro, relativi a importantissime destinazioni: la messa in sicurezza del territorio per rischio idrogeologico; la messa in sicurezza di strade, porti, viabilità, nonché interventi per ridurre l’inquinamento ambientale; la messa in sicurezza degli edifici scolastici; progetti di rigenerazione urbana, riconversione energetica e utilizzo di fonti rinnovabili; infrastrutture sociali; bonifiche di siti inquinati.
Il finanziamento statale per detti tipi d’interventi, previsti sino al 2034 e iscritto nel bilancio della Regione, era stato previsto da una legge del 2018 (n. 145), cancellato dalla legge di bilancio statale per il 2025 (n. 207 del 2024).
Dal 2021 a oggi sono stati assegnati e utilizzati 133.945.250 euro, mentre restano da assegnare i finanziamenti per il 2026, pari a 21.149.250 euro.
Nel nostro Paese c’è ancora scarsa attenzione per la mitigazione del rischio idrogeologico, la sicurezza degli edifici scolastici e della viabilità stradale. E tutto ciò si vede dalle progressive decurtazioni di finanziamento, prima destinate con legge e poi revocate.
Ci appelliamo ai parlamentari di maggioranza per il ripristino della misura, facendo presente che ogni qual volta essi votano una norma di definanziamento o di maggior rigore nel raggiungimento della finanza pubblica, c’è un interesse pubblico che viene sacrificato, come quello alla vita in questo caso.
Definanziare o irrobustire le norme di finanza pubblica senza prima qualificare la spesa o ridurre gli sprechi ha come conseguenza clamorose ingiustizie”. Lo hanno dichiarato il presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano e l’assessore al Bilancio, Fabiano Amati.

Covid e scuole, Amati: “La decisione spetta allo Stato e non alle famiglie: ragazzi discriminati. Intervenga Draghi”

“La decisione sulla riapertura delle scuole non può spettare alla Regione, né tantomeno alle famiglie. Essa riguarda le competenze statali e lo Stato ha deciso per la riapertura sin da oggi. Continuare con decisioni dal contenuto equivoco, non fondate su particolari condizioni epidemiologiche e con quasi tutte le attività aperte, mi pare un atto di discriminazione nei confronti dei ragazzi pugliesi”.

Lo dichiara il Presidente della Commissione regionale Bilancio e programmazione Fabiano Amati.

“Sono amareggiato nel cogliere l’idea di una pubblica amministrazione che si attesta alla massima deresponsabilizzazione, approfittando del consenso suscitato dalle paure dei genitori e degli insegnanti, e dallo spirito dei ragazzi, diretto a evitare differenze di trattamento tra la più impegnativa didattica in presenza e la meno impegnativa didattica a distanza. Mi spiace dirlo, ma il dibattito pubblico e la decisione politica non possono svolgersi in questo modo, estraniandosi dai dati epidemiologici, dal dovere dello Stato di formare e dal diritto dei ragazzi di essere formati.
A questo punto spero che i parlamentari pugliesi chiedano al Presidente del Consiglio di occuparsi della questione e di assumere ogni iniziativa utile a garantire l’uguaglianza tra i ragazzi pugliesi e i loro coetanei italiani”.

Scuole e Covid, Amati: “Da domani, massimo martedì, si riapra in presenza. No all’ignoranza di gregge”

“Il presidente Emiliano modifichi la sua ordinanza e da domani, massimo martedì, si riaprano le scuole in presenza, con le modalità e regole previste dal dpcm 14 gennaio. La decisione del Governo nazionale, supportata dal comitato tecnico scientifico, non può essere disattesa con decisioni autonome delle Regioni”.

Lo dichiara il presidente della Commissione regionale Programmazione e Bilancio, Fabiano Amati.

“In tempi d’emergenza – spiega – spetta solo allo Stato la decisione e la responsabilità sulle attività consentite o sospese. Se, dunque, il Governo nazionale ha deciso per l’apertura delle scuole, sentito il comitato tecnico scientifico, alle istituzioni territoriali spettano solo le attività di leale collaborazione per rendere possibili tutte le misure di maggiore sicurezza per evitare i contagi.

“Mi stupisce che da mesi – sottolinea Amati – si discuta attorno ai fondamentali dell’organizzazione statuale, sottraendo tempo alle attività che invece sono più proprie: tamponi, ospedali, residenze socio-assistenziali, vaccini e trasporti. La prova scientifica dice che la scuola non è motore di contagio e che la sua chiusura – se usate tutte le misure di sicurezza prescritte (banchi, mascherine, screening, tracciamento, isolamento) – può coincidere solo con la chiusura generale del Paese. A ciò si aggiunga che la scuola è una delle attività più importanti di una nazione e che non si può – fuori da casi eccezionalissimi – protrarre troppo a lungo l’attività in forme didatticamente improprie, così da evitare – conclude – che nella ricerca dell’immunità di gregge non si finisca per condannare una generazione di studenti all’ignoranza di gregge”.