“Sono anni che puntualmente ci accolliamo i debiti dei più noti carrozzoni in circolazione: i Consorzi di Bonifica. E nonostante tutti i contributi erogati dalle tasse dei cittadini anche questa volta e in questi giorni, stanno arrivando le nuove cartelle per il pagamento del tributo. Anni di debiti ripianati a cui viene aggiunto il contributo di 10-15 milioni di euro (sic!). Non vi sembra una follia pagare per due volte un disservizio mangiasoldi?”.
Lo dichiara il Presidente della Commissione Bilancio e Programmazione Fabiano Amati.
“Uno scempio che poteva essere fermato da anni e pure nel corso dell’ultimo Consiglio regionale sul Bilancio 2021. E invece sono venuti a galla i nuovi estimatori degli sperperi dei Consorzi: i Cinquestelle, che in quella seduta consiliare hanno chiesto e ottenuto “come prova d’amore politico” di abrogare l’unica norma che poteva mettere fine all’accumulo di debiti, ripianati – ogni anno – con le tasse pagate con il sudore della fronte dei pugliesi e quindi impedendo di far passare la gestione dell’acqua irrigua ad Aqp, soggetto pubblico. Quindi io mi domando se sia giusto chiedere ogni anno contributi milionari alla Regione e nel frattempo emettere anche le cartelle: questo non vuol dire che i Consorzi vengono pagati due volte dai cittadini? E se il tributo serve alla gestione della struttura organizzativa, il contributo regionale a che serve se non a pagare i debiti che ogni anno si accumulano? E se si accumulano ogni anno debiti, si può mai ragionevolmente dire che i soldi delle tasse dei cittadini aiutano gli agricoltori? Non è più corretto dire che servono a mantenere un carrozzone e il suo incredibile stipendificio?
Perché i soldi che noi diamo continuamente ai Consorzi di Bonifica servono a pagare gli stipendi, ma non quelli degli operai anzi, per loro la vicenda è abbastanza penosa e gli agricoltori non c’entrano niente in questa triste storia, sono soldi che servono a pagare quei contratti con remunerazione abbondantemente superiori a qualsiasi contratto di un quadro. Qui c’è un problema di dispersione di risorse pubbliche, è una vicenda di sperpero di denaro che va avanti da tantissimi anni e a cui avevamo pensato di porre fine con l’ultima riforma con la quale la Regione si assumeva tutta la debitoria per non spendere più quei soldi. Vorrei non essere più il solo a denunciare tutto questo. Per il bene della Puglia e nel rispetto di chi paga le tasse”.