Bilancio 2021 e acqua reflue, Amati: “Un ulteriore passo per trasformare il riuso delle acque in processo industriale, ampliando il valore ambientale e risparmiando denaro pubblico”

“Un contributo annuo per i gestori pubblici di impianti di recupero delle acque reflue e relative reti di distribuzione, non superiore al 50% di quanto spende regolarmente Aqp, con decurtazione dei ricavi della vendita dell’acqua. È quanto previsto dalla legge di bilancio regionale, in accoglimento di un mio emendamento. L’obiettivo è quello di incentivare la tutela qualitativa e quantitativa delle risorse idriche, limitando il prelievo delle acque superficiali e sotterranee, riducendo l’impatto degli scarichi sui corpi idrici recettori, favorendo il risparmio idrico mediante l’utilizzo multiplo delle acque reflue, risparmiando pure un po’ di denaro pubblico e agendo con una logica industriale”. Lo comunica il presidente della Commissione regionale Bilancio e Programmazione, Fabiano Amati.

“Il contributo – spiega – deve essere utilizzato esclusivamente per agevolare e incentivare il riutilizzo delle acque e la tutela ambientale e sarà erogato dal gestore del servizio idrico integrato, l’Acquedotto Pugliese, solo dopo aver ottenuto l’autorizzazione tecnico-economica dell’Autorità idrica pugliese. Potranno usufruirne i gestori pubblici di impianti di recupero realizzati ai sensi del decreto ministeriale 12 giugno 2003 n. 185 e in prevalenza finanziati con fondi europei o del bilancio autonomo della regione, a condizione che l’impianto di recupero sia strettamente connesso alla rete di distribuzione e riutilizzo”.

“Il contributo non potrà essere superiore al 50% delle risorse utilizzate da AQP – prosegue Amati – per gestire impianti simili, detratti i ricavi conseguiti dalla vendita dell’acqua. Questa norma mette ordine – conclude – in un settore che parla la lingua del futuro, ma ancora troppo assoggettato alle finanze pubbliche, cioè le tasse dei cittadini, nonostante sia nelle condizioni (con opportuni accorgimenti) di camminare da solo, se solo si ampliassero le reti di distribuzione e quindi i soggetti utilizzatori”.

Legge di Bilancio, Amati: “Prorogato il recupero di sottotetti, porticati, locali seminterrati”

“Prorogato al 31 dicembre 2021 il termine per il recupero dei sottotetti destinato a usi connessi alla residenza, dei porticati a piano terra o piano rialzato da destinare prioritariamente a usi terziari e commerciali, dei locali seminterrati da destinare a uso residenziale e dei locali seminterrati e interrati da destinare a uso terziario e commerciale. Lo ha stabilito la legge di Bilancio regionale accogliendo un mio emendamento, sottoscritto anche dal collega Francesco Paolicelli”.

Lo comunica il Presidente della Commissione Bilancio e Programmazione Fabiano Amati.

“Questa norma, assieme al Piano casa, ha l’obiettivo sia di dare sostegno e impulso all’attività edilizia, sia di migliorare la qualità del patrimonio edilizio di zone residenziali e aree pubbliche attraverso il recupero di sottotetti, porticati, locali seminterrati e interviene su immobili esistenti. La norma inoltre pone l’attenzione su uno dei settori a più alta densità di posti di lavoro. Il compito di un amministratore pubblico è proprio quello di favorire la produzione elaborando idee per tenere in moto l’economia e magari riuscire a darle maggiore potenza”.

Sanità, Amati: “Buona sanità è anche allargare le strade, perché arrivare in tempo in ospedale è un diritto. Approvata mia proposta”

“La buona sanità consiste anche nel dovere di allargare e sistemare le strade che da ogni città portano agli ospedali di riferimento. Arrivare in tempo in ospedale per le malattie da pericolo di vita è, infatti, un diritto di ogni cittadino. Per questo ho proposto una norma, approvata dal Consiglio, per progettare entro un anno tutto il sistema viario di accesso agli ospedali di primo e secondo livello, così da poter indirizzare a questa causa a elevato rendimento una buona parte delle risorse sulla infrastrutturazione della Regione”.

Lo comunica il presidente della Commissione regionale Bilancio e Programmazione, Fabiano Amati.

“Fare le strade significa offrire la possibilità alla civiltà di venirci a trovare e alla salute di non andarsene”, prosegue. “Arrivare in tempo in ospedale per le malattie tempo-dipendenti è l’unica possibilità per non perdere la vita. La legge di bilancio per il 2021 – spiega ancora Amati – ha stabilito, infatti, che per gestire al meglio i pazienti critici negli ospedali di riferimento e per conseguire il rispetto dei tempi massimi raccomandati per la stabilizzazione, occorre procedere ad ammodernare e mettere in sicurezza la rete stradale dell’intero bacino epidemiologico afferente a ogni ospedale di primo e secondo livello. E per far questo la legge ha dato mandato all’Agenzia regionale strategica per lo sviluppo ecosostenibile del territorio (Asset), in collaborazione con gli assessorati ai Trasporti, alle Opere pubbliche e Promozione della salute, di predisporre uno studio di fattibilità, comprensivo di costi stimati, sugli interventi necessari”. “L’attività – annuncia il consigliere regionale – dovrà essere completata entro e non oltre il 31 dicembre 2021 e sarà caratterizzata da due fasi: entro e non oltre il 30 giugno 2021, la consegna dello studio relativo ai nuovi ospedali in costruzione o in fase d’appalto per progettazione o lavori (Monopoli-Fasano, Taranto, Maglie-Melendugno e Andria); entro e non oltre il successivo 31 dicembre 2021, la consegna dello studio relativo a tutti gli altri ospedali già in esercizio. Lo studio di fattibilità – conclude Amati – deve anche valutare e stimare le eventuali iniziative suggerite per la realizzazione o per il potenziamento di idonea rete metropolitana al servizio dei presìdi ospedalieri e per l’istituzione o per il potenziamento delle linee di trasporto pubblico locale”.

Piano casa, Amati: “Anche nel 2021 avremo eco-edilizia e produzione per tanti bilanci messi assieme”

“La proroga al 31 dicembre 2021 della legge sul Piano casa rappresenta la conferma delle politiche fondate sull’eco-edilizia, in quanto solo così si evita di consumare suolo, e sulla produzione con cifre a nove zeri. Una norma di poche righe, infatti, vale in termini di rendimento ambientale ed economico come dieci bilanci messi assieme”.

Lo dichiara il Presidnete della Commissione regionale Bilancio e Programmazione Fabiano Amati, commentando la proroga al 31 dicembre 2021 – disposta con la legge di bilancio – del Piano casa.

“Nonostante questi dati di fatto inappuntabili sento ancora qualche eco di un’ideologia politica decrescitista e con qualche problema con gli uomini che hanno il diritto di mettere il piatto a tavola. Lo rilevo non tanto a scopo polemico quanto per offrire il mio piccolo contributo affinché nell’amministrazione pubblica si abbia sempre riguardo a provvedimenti a elevato tasso di rendimento, come lo è – appunto – il Piano casa.
Dal 2009 ad oggi il Piano casa rappresenta l’unico strumento normativo in grado di favorire la produzione, se solo si considera che anche per quest’anno solo il settore dell’edilizia fa segnare dati di tenuta. E ciò accade grazie alle diverse modifiche apportate negli anni alla legge sul Piano casa, ultimamente avallate con la recente modifica al testo unico dell’edilizia approvata dall’intera maggioranza di governo nazionale.
Nell’anno in corso mi preoccuperò di monitorare con maggiore attenzione i dati di applicazione e utilizzo dello strumento, al fine di poter pensare a ulteriori miglioramenti, sempre nell’ambito dell’edilizia esistente e del risparmio energetico, proseguendo sulla strada dell’edilizia come atto dovuto e cioè non soggetto alla discrezionalità dei politici di turno e alle tentazioni di corruzione”.

Consorzi di bonifica, Amati: “Nulla di nuovo. Ancora sprechi, stipendificio e si privatizza acqua”

“Con i soldi buttati nei Consorzi di bonifica si potrebbe mettere a nuovo un ospedale all’anno. Si preferisce però continuare con gli sprechi milionari finalizzati a mantenere lo stipendificio chiamato Consorzi di bonifica. E per completare l’opera si elimina la norma di transito della sezione irrigua ad AQP, che fa buchi milionari ogni anno e che rappresenta in parte la privatizzazione della gestione dell’acqua. Nulla di nuovo sotto il sole. Questa volta chi ha scritto una parola di conforto per il più noto dei carrozzoni sono stati i Cinquestelle, divenuti in men che non si dica fucina di riforme in nome di un patto politico fondato sul tartufo”.

Lo dichiara il Presidente della Commissione Bilancio e Programmazione Fabiano Amati.

“Con il voto odierno si ripete la scena di 10 o 15 milioni regalati ai Consorzi di bonifica per assicurare super stipendi.
Mi spiace che non ci si rende conto che i Consorzi di bonifica sono enti tra privati a costituzione obbligatoria e non un ente strumentale della Regione. La decisione di impedire, dunque, il passaggio della funzione irrigua al soggetto interamente pubblico AQP ha come conseguenza il permanere di una situazione di privatizzazione della gestione della risorsa, anche in contrasto con la normativa di cura ambientale prescritta dalle leggi europee e nazionali. La sezione irrigua detenuta dai Consorzi, infine, continua a registrare notevoli debiti, come attestato dagli atti contabili degli stessi Consorzi, che puntualmente vengono pagati con le tasse dei cittadini pugliesi. Io continuerò nella mia battaglia contro gli sprechi e i carrozzoni, convinto che alla fine qualcosa di buono accadrà”.

Contrade Brindisi, Amati: “Affondato salvataggio case dove vivono 1000 persone senza acqua e fogna. Oggi ripresento la norma”

“Sono rammaricato. Il Consiglio regionale ha soppresso la norma approvata in Commissione e che sarebbe servita a salvare le case dei quartieri di Brindisi-Torre Rossa, Sant’Elia e Montenegro, già recuperate e sanate con un piano approvato definitivamente dalla Regione nel giugno 2005 dalla Giunta Vendola su proposta dell’assessore Barbanente, ove risiedono circa 1000 persone, e che senza questa norma in tanti non potrebbero allacciarsi alla rete idrica e fognaria. Quando l’ideologia orienta il merito e si ha qualche problema per le ragioni dei poveri, va a finire che si travolge le vite delle persone e la stessa ragione. Oggi ripresento la norma, affinché approdi rapidamente in Commissione per poi tornare in aula”.

Lo dichiara il Presidente della Commissione regionale Bilancio
e Programmazione Fabiano Amati.

“La norma proposta consentiva all’Amministrazione comunale di Brindisi di non esporsi a un ridicolo paradosso, cioè dover applicare un Piano di recupero approvato dalla Regione ordinando la demolizione di piccoli ampliamenti, tutti nel volume massimo del 20%, per poi autorizzarne la ricostruzione ai sensi del Piano casa, cioè la norma che consente l’ampliamento delle residenze nei limiti del 20% della volumetria totale, calcolata ai sensi della stessa legge che consentiva l’approvazione dei Piani di recupero. Cioè una cosa irragionevole a dir poco.
A ciò si aggiunga (per abbondare nell’irragionevolezza) che il motivo della soppressione è stato motivato nella circostanza che la proposta violerebbe la legge regionale vigente, che è proprio il motivo per cui è stata presentata una norma regionale, cioè di pari rango, perché se non ci fosse stato il contrasto con la normativa regionale vigente non ci sarebbe stato ovviamente alcun bisogno di dotarsi di una norma approvata dal
Consiglio regionale. Faccio inoltre presente, a tutti i commentatori d’occasione, che a causa di questi mancati interventi si continua a compromettere l’ambiente di quel territorio, perché senza le canalizzazioni lo scarico fognario avviene in pozzi senza tenuta stagna e il prelievo dell’acqua – non potabile – è assicurato dalle acque sotterranee. Insomma, una combinazione di atti non aderenti alla cura dell’ambiente e del paesaggio.
Ringrazio comunque i capigruppo delle diverse parti politiche della maggioranza che hanno colto le necessità vitali per queste persone e la struttura tecnica dell’assessorato regionale, guidata dall’Ing. Barbara Valenzano, che ha posto a disposizione il proprio impegno tecnico – purtroppo invano – per cercare e trovare una soluzione condivisa”.

Dormitorio Brindisi, Amati: “Ho scritto a ASL per intervenire su questa vergogna aggravata dal rischio Covid”

“Il dormitorio di Brindisi è già di per sé una vergogna occultata in modo intollerabile, ma ai tempi del Covid non si può evitare di segnalarla alla Asl come una rischiosissima bomba che va prontamente disinnescata. Ho scritto per questo al Direttore generale della Asl, chiedendo di attuare tutte le attività previste dalle leggi in materia di prevenzione, igiene e salute”.

Lo comunica il Consigliere regionale Fabiano Amati, che oggi ha scritto una lettera al Direttore generale della Asl Brindisi, Giuseppe Pasqualone, per verificare le condizioni igienico sanitarie nel “Centro Accoglienza Notturno” di Brindisi.

“Un luogo nato e presentato per l’accoglienza ma ben presto trasformatosi in un grandissimo problema igienico-sanitario e d’abbandono, per affollamento, insufficienza strutturali e gestione approssimata.
È chiaro che spetta al Comune di Brindisi il pronto intervento per restituire dignità alle persone che sono costrette a vivere in quel terribile contesto, ma nel frattempo c’è la necessità che le autorità sanitarie accertino le condizioni di invivibilità e degrado, prescrivendo a carico di chi spetta le più drastiche misure di tutela per le persone che in quel luogo dimorano.
A scanso di equivoci è opportuno tener conto che le questioni del dormitorio e le eventuali soluzioni alternative sono relative alle politiche sociali, d’accoglienza e alla loro migliore gestione, per cui risulta improprio che il problema possa essere demandato alle forze di polizia come fatto di ordine pubblico”.

 

Tap, Amati: “Dico a Minerva la stessa cosa che ho chiesto a Rossi: muoviamoci per gli indennizzi subito”

“A questo punto chiedo anche a Stefano Minerva di fare ciò che ho chiesto a Riccardo Rossi: fare tutto il possibile per ottenere subito gli indennizzi. E questo perché leggo curiosissime opinioni contrarie. Si ritiene infatti che Tap debba risarcire un danno ma nell’attesa che un Tribunale eventualmente lo sancisca si rinuncia per dispetto a percepire l’indennizzo. Ma dispetto a chi? A Tap? Gli fanno solo un favore. A volte in politica succedono cose che nella vita di ogni giorno o per le cose di casa nostra non ci si sognano nemmeno di pensarle”.
Lo dichiara il consigliere regionale Fabiano Amati, con riferimento alle notizie di imminente entrata in esercizio del gasdotto Tap e del mancato accordo tra Tap-Sman per gli interventi di compensazione previsti sui territori interessati dall’opera.
“Il gasdotto è terminato, tra qualche settimana si apriranno le valvole e ascoltiamo dal fronte salentino parole che servono a mettere su un’inedita alleanza, quella tra Tap e no-Tap. Rinunciare infatti agli investimenti promessi da Tap e Snam non ha giustificazione e rappresenta solo un favore ai bilanci di queste due società energetiche.
Se sia plausibile la domanda di risarcimento del danno causato dalla realizzazione del gasdotto, lo dovrà stabilire un Tribunale e non una dichiarazione alla stampa.
Certo, potrei limitare il mio interesse alla richiesta di compensazioni per i comuni della mia provincia, magari approfittando dell’incertezza salentina, ma sono un amministratore regionale – sia pur eletto a Brindisi – che non può evitare di occuparsi di occasioni di sviluppo riguardanti altri territori pugliesi, perché siamo sempre sulla stessa barca.
Per questi motivi chiedo anche al Presidente della Provincia di Lecce Stefano Minerva, di convocare Tap, Snam e tutti i soggetti economici interessati all’opera, per definire con rapidità il programma degli investimenti, così da impedire malaugurati disimpegni in danno dei cittadini pugliesi”.

Tap, Amati: “Ho scritto al Presidente Rossi per convocare riunione e non perdere gli investimenti promessi”

“Ho inviato oggi una lettera al Presidente della Provincia di Brindisi Riccardo Rossi per chiedere la convocazione urgente delle Società Tap, Snam e altre ritenute necessarie, affinché, in concomitanza con l’avvio imminente all’esercizio del gasdotto, si possa avere certezza sugli investimenti da realizzare in provincia di Brindisi.

Ci sono una parte dei 55 milioni di euro promessi da Tap, da investire per il territorio e che andrebbero persi qualora il gasdotto Tap entri in funzione senza la formalizzazione dell’impegno”.

Lo dichiara il consigliere regionale Fabiano Amati in merito alla conclusione dei lavori del gasdotto di San Foca e all’entrata in esercizio dell’opera.

“Ho ritenuto necessario sollecitare il Presidente della Provincia di Brindisi perché la situazione impone ogni iniziativa finalizzata ad ottenere in tempi brevi la formalizzazione degli impegni promessi da Tap-Snam per la Provincia di Brindisi, con particolare riferimento alla realizzazione presso la Cittadella della Ricerca di un “Centro di ricerca e sviluppo su decarbonizzazione e sostenibilità ambientale”. Si rischia di perdere tutto, tempo e denaro, perché alcuni comuni della Provincia di Lecce interessati dai lavori di realizzazione del gasdotto non intendono accogliere gli investimenti previsti per quel territorio e questo atteggiamento rischia di trascinare indirettamente nella rinuncia anche la Provincia di Brindisi e i relativi comuni su cui sono state realizzate le infrastrutture necessarie. Mi auguro che si faccia il possibile, per questo ho garantito il mio impegno e tutta la mia collaborazione a partecipare agli incontri sull’argomento per evitare di perdere questa buona occasione per Brindisi e per tutto il territorio”.

Di seguito il contenuto della lettera.

Pregiatissimo Presidente,
le scrivo con riferimento alle promesse di investimenti delle società Tap e Snam, relativi alla realizzazione del gasdotto Tap e della pipeline di interconnessione alla rete Snam.
Com’è noto, i lavori per la realizzazione dell’opera sono terminati e pare sia prossima l’entrata in esercizio. Tale circostanza impone ogni iniziativa finalizzata ad ottenere in tempi brevi la formalizzazione degli impegni promessi da Tap-Snam per la Provincia di Brindisi, con particolare riferimento alla realizzazione presso la Cittadella della Ricerca di un “Centro di ricerca e sviluppo su decarbonizzazione e sostenibilità ambientale”.
La circostanza che alcuni comuni della Provincia di Lecce interessati dai lavori di realizzazione del gasdotto non intendano accogliere gli investimenti previsti per quel territorio, non può trascinare nella rinuncia la Provincia di Brindisi e i relativi comuni sui cui territori sono state realizzate le infrastrutture necessarie.
Per questi motivi la invito a convocare con immediatezza le società Tap, Snam e altre ritenute necessarie, affinché in concomitanza con l’avvio all’esercizio del gasdotto si possa avere certezza sugli investimenti che dette società hanno in animo di realizzare nel nostro territorio.
Resto in attesa di notizie e nell’auspicare l’accoglimento di questa istanza le comunico la volontà di partecipare agli incontri sull’argomento e rinnovo la volontà di offrire massima collaborazione all’istituzione che presiede.
Con il mio saluto.
Avv. Fabiano Amati

Amati: “Da oggi il primo allaccio acqua e fogna a Brindisi Torre Rossa”

Finalmente il primo allaccio di acqua e fogna per i quartieri Torre Rossa, Sant’Elia e Montenegro di Brindisi. Dopo più di quindici anni si avvia il percorso per eliminare le gravi criticità igienico-sanitarie per centinaia di cittadini”.

Lo comunica il Consigliere regionale Fabiano Amati, Presidente della Commissione regionale bilancio.

“Una vicenda che si trascinava da anni, tra lentezze e inghippi burocratici, ha trovato finalmente una soluzione a seguito di una mia proposta di legge approvata dal Consiglio regionale a tamburo battente. Ringrazio gli amministratori e i tecnici del Comune di Brindisi e gli amministratori e tecnici di Acquedotto pugliese, per la solerzia con cui hanno applicato la nuova disposizione regionale. Ringrazio il Prefetto di Brindisi per aver organizzato la prima riunione operativa tra le amministrazioni competenti. Sono contento – prosegue Amati – per le centinaia di famiglie che attendevano questo giorno, ovviamente carichi di scetticismo per le numerose occasioni in cui gli era stato annunciato ciò che poi non era mai avvenuto”.

“Restano ora da sbloccare i casi delle abitazioni che per allacciarsi avrebbero bisogno di un’ulteriore estensione della rete, per cui sarà chiesto all’Autorità Idrica Pugliese l’autorizzazione, e un’ulteriore modifica normativa per rendere sanabili con i criteri del Piano casa le modifiche aggiuntive effettuate agli immobili dal 2005 a oggi. E questo sarà il mio impegno dei prossimi mesi, qualora rieletto. Nel frattempo, spero che l’intero programma di allacci sia completato nel più breve tempo possibile. Naturalmente – conclude – non farò mancare la mia pressione; spero che questa vicenda insegni a tutti gli amministratori pubblici e commentatori più o meno interessati alla parte effimera della disputa politica, cioè la polemica, a risparmiare il tempo dedicato alle parole per indirizzarlo sui più proficui fatti”.