Monitoraggio spesa, Amati: “Individuati risparmi utili a liberare l’extragettito (47 milioni) usato per coprire il deficit sanitario 2024 e a ripristinare i bilanci 2026-2027. Presto il DDL per variazione e assestamento”

Comunicato stampa dell’Assessore regionale al Bilancio Fabiano Amati.

«Stiamo completando l’attività di monitoraggio della spesa e ritengo di poter affermare che abbiamo individuato notevoli risparmi nel bilancio 2025, utili a liberare le risorse dell’extragettito – pari a 47 milioni di euro – utilizzate per la copertura del disavanzo sanitario 2024, e a ripristinare, di conseguenza, le previsioni del bilancio pluriennale 2026-2027, così come approvate lo scorso dicembre.
La proposta del presidente Emiliano, approvata con legge dal Consiglio regionale, di avviare una procedura straordinaria di monitoraggio della spesa, sta producendo gli effetti sperati. Per questo desidero ringraziare tutti i colleghi che hanno avuto fiducia nell’attività dell’Assessorato al Bilancio.
Alla luce di questi risultati, stiamo predisponendo un disegno di legge di variazione e assestamento di bilancio, che sarà portato all’attenzione del Consiglio regionale nelle prossime settimane.
Sempre con l’obiettivo di garantire, per i prossimi anni, un bilancio regionale solido e privo di criticità – evitando, ad esempio, l’introduzione di addizionali tributarie – è fondamentale mantenere alta l’attenzione sul monitoraggio della spesa sanitaria per l’anno in corso, così da limitare al massimo eventuali necessità di copertura del disavanzo.
È vero: sul disavanzo sanitario incidono molteplici fattori riconducibili a politiche di competenza del Governo nazionale. Ma ciò non può esimerci dall’applicarci con rigore sulle dinamiche che rientrano nella nostra sfera d’influenza e in quella dei manager delle aziende sanitarie.
In generale, ritengo che la cura quotidiana dei conti, unita al rispetto – direi sacro – per le tasse pagate dai cittadini, siano in grado di generare buone sorprese sul fronte dei risparmi, offrendo quindi la possibilità di ampliare le politiche pubbliche, così da renderle coerenti con il mondo nuovo e con le sue necessità emergenti.
Ringrazio tutti i dipartimenti della Regione, compresa la Segreteria generale del Consiglio regionale, e tutte le agenzie e gli enti strumentali, per la responsabile collaborazione dimostrata nel garantire il raggiungimento degli obiettivi, anche in vista dell’eredità da consegnare alla prossima legislatura.
Un ringraziamento particolare va al direttore del Dipartimento Bilancio, Angelosante Albanese, alle dirigenti Regina Stolfa (Bilancio), Luisa Bavaro (Certificazione crediti), Eleonora De Giorgi (Controllo agenzie), e alle funzionarie Manuela Greco e Marika Franchini.»

Liste d’attesa, Amati: “I dati di ottobre dicono che nulla è cambiato. Eppure ci sarebbe un modo per migliorare la situazione”

Sulle liste d’attesa purtroppo non è cambiato nulla. Anche i dati della settimana indice di ottobre confermano la situazione di aprile scorso e di tutte le settimane indice precedenti. Il fatto che non capiti nulla di nuovo non significa, però, che siamo condannati all’inesorabile, perché sono mesi che proponiamo un rimedio per migliorare, purtroppo inascoltati”.

Lo dichiara il Consigliere regionale Fabiano Amati, commentando i dati di monitoraggio dei tempi di attesa relativi alla settimana indice 7-11 ottobre 2019. 

“Dalla rilevazione dei dati (qui il file: Monitoraggio ex ante Istituzionale PUGLIA – 07_11 ottobre 2019) emerge che per la classe di priorità B ci sono prestazioni che presentano percentuale di prenotazione entro i tempi inferiore al 50% in casi come: prima visita chirurgia vascolare (42%), TC dell’addome superiore senza e con MDC (35%), RM di addome inferiore (46%), diagnostica ecografica del capo e del collo (44%), eco (color) dopplergrafia dei tronchi sovra aortici (49%), esofagogastroduodenoscopia con biopsia (45%), elettrocardiogramma dinamico-Holter (37%), elettromiografia per arto superiore (32%). Per la classe di priorità D ci sono prestazioni che presentano percentuale di prenotazione entro i tempi inferiore al 50% in casi come: prima visita cardiologica (36%), prima visita chirurgia vascolare (38%), prima visita gastroenterologica (48%). Se si prendono in considerazione le singole situazioni per provincia – prosegue Amati –, emergono maggiori criticità, per esempio: a Bari per una prima visita di chirurgia vascolare, su 19 prenotazioni con classe di priorità B solo 2 sono garantite nei tempi, dunque l’11%; per la stessa visita con classe di priorità D, su 31 prenotazioni ne sono state garantite nei tempi 5, dunque il 16%. Nella BAT, per una prima visita oculistica, su 23 prenotazioni con classe di priorità B, sono solo 3 quelle garantite entro i tempi, dunque il 13%. A Brindisi, per un elettrocardiogramma dinamico, su 7 prenotazioni con classe di priorità B, solo 1 è quella garantita entro i tempi, dunque il 14%. Nelle province di Foggia, Taranto e Lecce le prestazioni ambulatoriali garantite entro i tempi non scendono al di sotto del 20%, ma non sono comunque rispettati i tempi delle liste d’attesa”.

“Insomma, i cittadini in fila al CUP vivono una condizione di sofferenza e non possono tollerare simili situazioni, che purtroppo vanno a offuscare anche le tante cose belle che accadono in sanità. Quello delle liste d’attesa è un punto prioritario dell’azione di governo della regione Puglia. Chiunque sarà eletto presidente per la prossima legislatura dovrà occuparsi di questo, e se dovesse toccare a me sarebbe un’attività quotidiana, cominciando ad attuare le norme che prevedono la sospensione dell’attività a pagamento qualora i tempi di attesa tra attività istituzionale e a pagamento siano completamente diversi. Nelle prossime settimane – conclude – potremo analizzare i dati di comparazione tra l’attività istituzionale e quella libero-professionale, e io ve li racconterò come da prassi”.

 

Liste d’attesa: nulla di nuovo anche nei dati della settimana indice di Ottobre 2019

Xylella, sei consiglieri: “328 alberi infetti non ancora espiantati. Un grido d’allarme per salvare ulivi monumentali e province di Bari e Bat”

“Lanciamo il nostro nuovo grido d’allarme, non si può più perdere tempo. Ad oggi dovevano essere stati espiantati 337 alberi d’ulivo infetti e invece niente: ne sono stati espiantati solo 9 dai proprietari e ne mancano quindi 328. E tra pochi giorni vedremo la sputacchina nello stato adulto, cioè in grado di contagiare gli alberi sani e rischiare di distruggere anche la Piana degli ulivi monumentali e le province di Bari e Bat”.

Lo dichiarano i consiglieri regionali Fabiano Amati, Sergio Blasi, Napoleone Cera, Gianni Liviano, Ruggiero Mennea e Donato Pentassuglia.

“Non più tardi di ieri sono stati pubblicati – proseguono – i dati di monitoraggio sull’insetto vettore, da cui risulta che è prossimo il passaggio della sputacchina allo stato adulto e, quindi, nelle condizioni di infettare gli alberi sani. E mentre richiamiamo tutte le amministrazioni a propagandare le iniziative di lavorazioni meccaniche sui terreni, utili a ridurre gli insetti vettori, rileviamo che dal 12 marzo ad oggi sono scaduti i termini per estirpare contenuti in sette atti d’ingiunzione”.

“Allo stato, dunque, risultano non ancora estirpati – rimarcano i sei rappresentanti del Consiglio regionale – 47 alberi a Ostuni con scadenza 12.03.2019, 1 a Ostuni con scadenza 24.03.2019, 148 a Carovigno e 2 a Ceglie Messapica con scadenza 26.03.2019, 18 a Latiano e 110 a San Vito dei Normanni con scadenza 01.04.2019 e 2 a San Michele Salentino con scadenza 02.04.2019.

È prossima alla scadenza, invece, l’eradicazione di 13 alberi ad Ostuni e 160 a Brindisi – concludono – con scadenza, rispettivamente, al 14.04.2019 e al 20.04.2019”.