Liste d’attesa, C-Entra il futuro: “Siamo sempre nei guai: lo dicono i numeri della settimana indice aprile 2019. Perché si continua a coprire questa vergogna?”

“Sui tempi d’attesa in sanità siamo sempre nei guai. Lo dicono i dati della settimana indice aprile 2019. Ma come è possibile che per alcune prestazioni a pagamento non si aspetti nemmeno un giorno, mentre si va ben oltre i tempi massimi per quelle istituzionali? Perché si continua a coprire questa vergogna?”.

Lo dichiarano i Consiglieri regionali Fabiano Amati, Sergio Blasi, Napoleone Cera, Gianni Liviano, Ruggiero Mennea e Donato Pentassuglia, promotori dell’associazione “C-Entra il futuro”, commentando i dati di raffronto tra l’attività istituzionale e quella a pagamento nella settimana indice 1-5 aprile 2019.

“Nonostante il forte sabotaggio al testo originario della nostra proposta di legge per ridurre le liste d’attesa, avevamo sperato in un miglioramento della situazione, magari dettato dal notevole clamore che il travagliato iter di approvazione aveva suscitato. Invece niente. E nemmeno le nostre sette domande alle diverse Asl pugliesi, alle quali hanno risposto in pochi e a volte in modo decisamente imbarazzante, hanno sortito effetti di responsabilità. Niente di niente”.

“Oggi, invece, arrivano i dati relativi alla settimana indice 1-5 aprile nelle 43 prestazioni indice e la situazione continua a essere imbarazzante – continuano i sei consiglieri –, perché si assiste a numerosi casi in cui oltre al mancato rispetto dei tempi massimi d’attesa si riscontrano tempi d’attesa notevolmente diversi tra prestazioni istituzionali e a pagamento, a parità di prestazioni richieste, personale impiegato e ore lavorate”.

“Ma il più forte sdegno – concludono – è determinato da prestazioni in cui un numero maggiore di richieste a pagamento viene erogato immediatamente e un numero minore di richieste istituzionali viene erogato ben oltre i tempi massimi. Una cosa è certa: così non si può proprio andare avanti e magari potessimo dire anche su questo di aver realizzato l’80% del programma”.

 

Confronto tempi medi di attesa Istituzionale vs ALPI – Settimana indice 1-5 Aprile 2019

Obbligo vaccinale, C-Entra il futuro: “In Puglia siamo adulti e vaccinati. Lo ha detto la Corte costituzionale rigettando il ricorso del governo nazionale”

“In Puglia siamo adulti e vaccinati: lo ha detto la Corte costituzionale, nonostante qualche costituzionalista della domenica e qualche simpatizzante del fronte no-vax. Gratitudine all’avvocatura regionale per l’ottima difesa”.
Lo dichiarano i Consiglieri regionali Fabiano Amati, Sergio Blasi, Napoleone Cera, Gianni Liviano, Ruggiero Mennea e Donato Pentassuglia, commentando la sentenza della Corte costituzionale con cui è stato rigettato il ricorso del Governo nazionale contro la legge sull’obbligo vaccinale a carico del personale sanitario.
“Abbiamo sostenuto con entusiasmo la proposta di legge ritenuta legittima dalla Corte costituzionale, che fa coppia con l’altra sull’obbligo vaccinale per i minori, sempre iscritta all’ordine del giorno del Consiglio e pronta a scattare qualora il governo nazionale dovesse pensare di modificare il decreto Lorenzin”.
È bello poter dire che in Puglia siamo adulti – proseguono –, cioè educati all’idea che la politica deve legiferare accordandosi con la prova scientifica, e vaccinati a ogni suggestione credulona e irrazionale che mette in discussione la salute. In buona sostanza i caratteri culturali più rilevanti dell’associazione C-Entra il futuro che ci accingiamo a costituire. Certo, il complessivo percorso di questa battaglia, avviata in Puglia ben prima del decreto Lorenzin, è stato pieno di difficoltà e contrasti, che abbiamo comunque sempre vissuto con equilibrio e spirito di comprensione”.
“Grazie alla Corte costituzionale si riafferma il principio che ogni scelta è libera, all’unica condizione di non nuocere alla libertà degli altri di stare in buona salute. In questo senso pare alquanto ragionevole chiamare alla tutela del bene salute il personale sanitario, proprio per non assistere al paradosso che persone a cui ci si affida per guarire diventino fonte, sia pur involontaria, di malattia”.
“Ringraziamo i Dipartimenti di prevenzione delle Asl pugliesi e tutte le società scientifiche per il sostegno culturale assicurato al buon esito di queste iniziative – concludono i sei –”.

PTA di Fasano, Amati: “Nel 2018 più di 200 mila prestazioni, tra Pronto Soccorso, Ospedale di Comunità, due sale operatorie e ambulatori medici e chirurgici”

Se è vero che solo i numeri sono in grado di dare conto, 210.543 sono le prestazioni effettuate nel 2018 dal Punto Territoriale di Assistenza di Fasano. Pronto Soccorso, Ospedale di Comunità, due sale operatorie e decine di ambulatori medici e chirurgici al servizio di un modello di assistenza all’avanguardia. Il lavoro per raggiungere questi livelli è stato durissimo e pieno di terribili incomprensioni perché la strada dell’innovazione è sempre quella più difficile da intraprendere e far riconoscere, soprattutto se le speculazioni politiche si prestano a profetizzare sventure per avere voti”.

Lo dichiara il Presidente della Commissione regionale bilancio, Fabiano Amati, commentando il Report sulle prestazioni effettuate nell’anno 2018 dal PTA di Fasano.

“Un numero altissimo di prestazioni, 210.543, che ovviamente riguardano pazienti non solo fasanesi. Il PTA di Fasano sta diventando mese dopo mese un formidabile attrattore anche per pazienti di altri comuni e di altre province. E a dire questo non c’è il politico di turno, ma la statistica; quel sistema fondato sui dati numerici e perciò testardo nel respingere ogni allusione e maldicenza”.

“Certo – prosegue Amati –, soffro ancora nel pensare che in un raggio di 130 chilometri circa, cioè tra Bari e Brindisi, non ci sia mai stata una struttura ospedaliera in grado di trattare le malattie tempo-dipendenti, cioè quelle che se non si interviene in tempo si muore, e quelle di alta complessità. Di questa carenza, mai colmata nei decenni scorsi, molti di noi sono stati ingiustamente individuati come capri espiatori: ma la vita va così. Ciò che importa è che, nonostante questo terribile ritardo, ci siamo rimboccati le maniche per costruire tra Fasano e Monopoli un nuovo ospedale, i cui lavori di costruzione vanno avanti secondo il programma”.

“Nel frattempo, ringrazio i medici, il personale del PTA di Fasano e il Direttore Generale della Asl per l’impegno dimostrato, perché sono stati in grado di trasformare la loro esperienza professionale in un modello di assistenza territoriale avanzata. A loro si sono poi associati i bravissimi medici di Medicina Generale che, accogliendo la sfida dell’Ospedale di Comunità, hanno reso a tante famiglie il sostegno di cure altamente professionali in ambiente protetto”.

Con l’impegno di tutti – conclude – la strada è ampiamente tracciata affinché tra qualche anno il territorio intermedio tra le province di Bari e Brindisi sia dotato di un ospedale d’eccellenza per acuti, di due PTA, di diverse strutture ed RSA pubbliche e private”.

PUNTO TERRITORIALE di ASSISTENZA FASANO (PTA)

Report statistico dall’1.01.2018 al 31.12.2018 e dall’1.01.2019 al 31.03.2019

 I dati sono stati raccolti dagli uffici della Presidenza della Commissione Bilancio e Programmazione della Regione Puglia

PUNTO DI PRIMO INTERVENTO (ex Pronto soccorso): dall’1 gennaio 2018 al 30 dicembre 2018, sono stati trattati 11.713 casi (9.116 nel 2017*), di cui 8.541 trattati e dimessi (6.875 nel 2017*), 1.099 centralizzati ad Ostuni (648 nel 2017*), 577 a Monopoli (470 nel 2017*), 532 a Brindisi (333 nel 2017*) e 964 trattati sul luogo dell’evento-non trasportati in ospedale (6875 nel 2017*). Circa la valutazione sanitaria nel periodo considerato del 2018, i codici rossi sono stati 139 (84 nel 2017*), i codici gialli 1.768 (1.134 nel 2017*) e i codici verdi 301 (233 nel 2017*).

* dati disponibili relativi all’anno 2017; il PPIT è stato avviato in data 12/04/2017

Dall’1 gennaio 2019 al 21 marzo 2019 sono stati trattati 2.513 casi, di cui 1.810 trattati e dimessi, 211 centralizzati a Ostuni, 135 a Monopoli, 123 a Brindisi e 234 trattati sul luogo dell’evento. Circa la valutazione sanitaria nel periodo considerato del 2019, i codici rossi sono stati 36, i codici gialli 398 e i codici verdi 35.

OSPEDALE DI COMUNITÀ: dal 29.01.2018 al 31.01.2019, sono stati effettuati 189 ricoveri di cui 87 per riabilitazione. Nell’ambito di detti ricoveri, sono state trattate le seguenti patologie: scompenso, diabete, ipertensione, fratture, decadimento cognitivo, infezione, bronchite cronica-ostruttiva (BPCO) e neoplasia. Si specifica che i ricoveri riabilitativi (per esempio post protesico, lesione neurologica, ictus, ischemia) hanno sviluppato 25 giorni di degenza media contro i 45-60 giorni che in media vengono rimborsati alle strutture private. Ciò significa un notevole risparmio di spesa, oltre all’utilità e all’efficienza del servizio.

CARDIOLOGIA: dall’1 gennaio 2018 al 31 dicembre 2018 ha effettuato 17.124 prestazioni specialistiche ambulatoriali distrettuali (4.997 nel 2017), nello specifico: 2.406 prime visite cardiologiche; 2.244 visite cardiologiche di controllo; 1 visita spec. cardiologia; 2.249 visite TAO; 883 ecocardiografie e 437 ecocardiografie-controllo; 678 ecocolordopplergrafie cardiache e 202 ecocolordopplergrafie cardiache-controllo; 91 ecodopplergrafie cardiache e 10 ecodopplergrafie cardiache-controllo; 898 ecografie cardiache e 68 ecografie cardiache-controllo; 4.099 ECG e 1.109 ECG-controllo; 1.115 holter più 263 holter-controllo; 26 monitoraggi pressione arteriosa più 3 visite per monitoraggio-controllo; 342 test cardiovascolari da sforzo. Si aggiungono 1.021 prestazioni specialistiche ambulatoriali ospedaliere (14.227 nel 2017), di cui 88 visite cardiologiche di controllo, 597 anamnesi e valutazioni definite brevi. Dal 1° gennaio 2019 al 31 marzo 2019 ha effettuato 4.468 prestazioni specialistiche ambulatoriali distrettuali (3.766 nello stesso periodo del 2018).

CHIRURGIA GENERALE: dall’1 gennaio 2018 al 31 dicembre 2018 ha trattato 3.057 prestazioni specialistiche ambulatoriali distrettuali (2.285 nel 2017) per numerosi interventi o prestazioni (tra ernie, sinus, fimosi, cisti lipomi, nevi, trombosi emorroidarie, impianti di accessi vascolari, rimozioni di accessi vascolari, impianti PEG, endoscopia operativa etc); 266 i day service chirurgici (192 nel 2017), mentre i day service medici sono stati 420 (338 nel 2017). Si aggiungono 51 prestazioni specialistiche ambulatoriali ospedaliere (892 nel 2017). Dall’1 gennaio 2019 al 31 marzo 2019 ha trattato 857 prestazioni ambulatoriali distrettuali (887 nello stesso periodo del 2018); 91 i day service chirurgici e 121 i day service medici.

CHIRURGIA PLASTICA: dall’1 gennaio 2018 al 31 gennaio 2018 ha effettuato 1.764 prestazioni specialistiche ambulatoriali distrettuali (20 nel 2017), tra medicazioni di ferite, medicazioni di ustioni, interventi su pelle, tessuto sottocutaneo e mammella, prime visite di chirurgia plastica, ecc; 92 i day service chirurgici (2 nel 2017); si aggiungono 225 prestazioni specialistiche ambulatoriali ospedaliere (2.146 nel 2017), di cui 16 in day service (93 nel 2017). Dall’1 gennaio 2019 al 31 marzo 2019 ha effettuato 686 prestazioni specialistiche ambulatoriali distrettuali (371 nello stesso periodo del 2018).

DERMATOLOGIA: dall’1 gennaio al 31 dicembre 2018 ha effettuato 1.692 prestazioni specialistiche ambulatoriali distrettuali (1.369 nel 2017) tra asportazione o demolizione locale di lesione o tessuto cutaneo e sottocutaneo mediante cauterizzazione o folgorazione, mediante crioterapia con azoto liquido, mediante crioterapia con neve carbonica, osservazione dermatologica in epiluminescenza, visita dermatologica di controllo, visita spec. dermatologica, ecc. Dall’1 gennaio 2019 al 31 marzo 2019 ha effettuato 479 prestazioni specialistiche ambulatoriali distrettuali (416 nello stesso periodo del 2018).

EMODIALISI: dall’1 gennaio 2018 al 31 dicembre 2018 sono state effettuate 1889 prestazioni specialistiche ambulatoriali distrettuali, di cui 1.784 prestazioni dialitiche. Dall’1 gennaio 2019 al 31.03.2019 sono state effettuate 618 prestazioni specialistiche ambulatoriali distrettuali.

– ENDOCRINOLOGIA: dall’1 gennaio 2018 al 31 dicembre 2018 ha effettuato 2.031 prestazioni specialistiche ambulatoriali distrettuali (2.415 nello stesso periodo del 2017). Dall’1 gennaio 2019 al 31 marzo 2019 ha effettuato 594 prestazioni ambulatoriali distrettuali (484 nello stesso periodo del 2018).

FARMACIA DISTRETTUALE: dall’1 gennaio 2018 al 31 dicembre 2018 sono stati effettuati 5.850 accessi (4.920 nel 2017) per farmaci oncologici e biologici ad alto costo; 1.780 accessi (1.200 nel 2017) per medicazioni avanzate; 948 accessi (790 nel 2017) per alimenti nefropatici; 290 accessi (245 nel 2017) per presidi per diabetici; 890 accessi (730 nel 2017) per presidi per uro-colostomizzati; 3.920 accessi (2.760 nel 2017) per presidi per incontinenti; 1.470 accessi per nutrizione enterale e parenterale.

A questi dati si aggiungono gli innumerevoli accessi giornalieri, per le erogazioni agli aventi diritto in regime di assistenza domiciliare e/o ADO, con una spesa complessiva di circa €45.500,00, oltre alle forniture settimanali a tutti i servizi ambulatoriali: Poliambulatori specialistici, Day Surgey di Chirurgia Generale, Chirurgia Plastica e Oculistica, PPIT 118, RSSA e Ospedali di Comunità afferenti al DSS n°2 di Fasano-Cisternino.

FISIATRIA: dall’1 gennaio al 31 dicembre 2018 ha effettuato 4.891 prestazioni specialistiche ambulatoriali distrettuali (880 nel 2017). Dall’1 gennaio 2019 al 31 marzo 2019 ha effettuato 1.576 prestazioni specialistiche ambulatoriali distrettuali (1.061 nello stesso periodo del 2018).

GASTROENTEROLOGIA: dall’1 gennaio al 31 dicembre 2018 ha effettuato 294 prestazioni specialistiche ambulatoriali distrettuali (314 nel 2017). Dall’1 gennaio 2019 al 31 marzo 2019 ha effettuato 81 prestazioni specialistiche ambulatoriali distrettuali (71 nello stesso periodo del 2018).

LABORATORIO DI ANALISI: dall’1 gennaio 2018 al 31 dicembre 2018 ha effettuato 79.642 prestazioni specialistiche ambulatoriali distrettuali (nessuna prestazione nel 2017); più 39.096 prestazioni ambulatoriali ospedaliere (186.808 nello stesso periodo nel 2017). Dall’1 gennaio 2019 al 31 marzo 2019 ha effettuato 1.107 prestazioni specialistiche ambulatoriali distrettuali (1 nel 2018).

– MEDICINA DELLO SPORT: dall’1 gennaio 2018 al 31 dicembre 2018 ha effettuato 1.360 prestazioni (3.262 nello stesso periodo nel 2017). Dall’1 gennaio 2019 al 31 marzo 2019 ha effettuato 357 prestazioni specialistiche ambulatoriali distrettuali (808 nello stesso periodo del 2018).

MEDICINA GENERALE: dall’1 gennaio 2018 al 31 dicembre 2018 ha effettuato 1.282 prestazioni specialistiche ambulatoriali distrettuali (29 nel 2017), di cui 354 day service medici (29 nel 2017); si aggiungono 79 prestazioni conteggiate come ambulatoriali ospedaliere (1.653 nello stesso periodo del 2017), di cui 9 day service medici (249 nel 2017). Dall’1 gennaio 2019 al 31 marzo 2019 ha effettuato 384 prestazioni specialistiche ambulatoriali distrettuali (355 nello stesso periodo del 2018), di cui 110 day service medici.

DIABETOLOGIA (prestazioni inserite nell’ambito di Medicina Generale ed Endocrinologia): rispetto alla prima ricognizione anno 2018/19 le visite sono state totalmente 3.560, distinte in prime visite (provenienti da tutto il territorio delle province di Brindisi, Taranto e Bari) con un incremento pari al 75%. I day service associati all’attività di diagnosi sono aumentati dell’80% (nel 2017 non erano a regime). Sono stati inseriti n.6 sensori sotto cute per i pazienti con diabete tipo 1 portatori di microinfusore. Novità è l’attività di diagnostica vascolare, con n.80 visite dall’inizio dell’anno. Questa attività di diagnostica permette ai pazienti ricoverati in Ospedale di Comunità di usufruire di un servizio specialistico per il quale l’unico centro di riferimento è l’Ospedale “Perrino” di Brindisi.

NEFROLOGIA: dall’1 gennaio 2018 al 31 dicembre 2018 ha effettuato 232 prestazioni specialistiche ambulatoriali distrettuali (assente nel 2017), di cui 114 prime visite nefrologiche e 108 visite di controllo; si aggiungono 644 prestazioni specialistiche ambulatoriali ospedaliere (7.550 nel 2017). Dall’1 gennaio 2019 al 31 marzo 2019 ha effettuato 45 prestazioni specialistiche ambulatoriali distrettuali (35 nello stesso periodo del 2018).

– NEUROLOGIA: dall’1 gennaio 2018 al 31 dicembre 2018 ha effettuato 1.580 prestazioni specialistiche ambulatoriali distrettuali (1.385 nel 2017 nello stesso periodo). Dall’1 gennaio 2019 al 31 marzo 2019 ha effettuato 377 prestazioni specialistiche ambulatoriali distrettuali (430 nello stesso periodo del 2018).

 – OCULISTICA: dall’1 gennaio al 31 dicembre 2018 ha effettuato 3.603 prestazioni specialistiche ambulatoriali distrettuali (5.609 nel 2017), tra interventi per cataratta, iniezioni intravitreali, calazio ecc.; i day-service sono stati 741 (865 nel 2017). Dall’1 gennaio 2019 al 31 marzo 2019 ha effettuato 1.023 prestazioni ambulatoriali distrettuali (1.058 nello stesso periodo del 2018); 239 i day service chirurgici.

ODONTOIATRIA: dall’1 gennaio 2018 al 31 dicembre 2018 ha effettuato 248 prestazioni specialistiche ambulatoriali distrettuali (402 nel 2017). Dall’1 gennaio 2019 al 31 marzo 2019 ha effettuato 39 prestazioni specialistiche ambulatoriali distrettuali (24 nello stesso periodo del 2018).

  ONCOLOGIA: dall’1 gennaio 2018 al 31 dicembre 2018 ha effettuato 5.781 visite ambulatoriali distrettuali (assente nel 2017), di cui 3.351 day service medici; si aggiungono 694 prestazioni specialistiche ambulatoriali ospedaliere (6.403 nel 2017), 491 day service medici. Dall’1 gennaio 2019 al 31 marzo 2019 ha effettuato 1.425 prestazioni specialistiche ambulatoriali distrettuali (897 nello stesso periodo del 2018), 722 i day service medici.

ORTOPEDIA: dall’1 gennaio 2018 al 31 dicembre 2018 ha effettuato 21.693 prestazioni specialistiche ambulatoriali distrettuali (28.214 nello stesso periodo del 2017) a cui si aggiungono 11 prestazioni conteggiate come specialistiche ambulatoriali ospedaliere (672 nel 2017). Dall’1 gennaio 2019 al 31 marzo 2019 ha effettuato 7.436 prestazioni specialistiche ambulatoriali distrettuali (6.134 nello stesso periodo del 2018).

OSTETRICIA E GINECOLOGIA: dall’1 gennaio 2018 al 31 dicembre 2018 ha effettuato 5.055 prestazioni specialistiche ambulatoriali distrettuali (nessuna prestazione nel 2017); più 175 prestazioni ambulatoriali ospedaliere (4002 nello stesso periodo del 2017) – (CTG – tracciati, pap-test, visite ginecologiche, ecografia ginecologica, colposcopia, translucenza nucale, ecc). Dall’1 gennaio 2019 al 31 marzo 2019 ha effettuato 1.149 prestazioni specialistiche ambulatoriali distrettuali (1.128 nello stesso periodo del 2018).

OTORINO: dall’1 gennaio 2018 al 31 dicembre 2018 ha effettuato 2.540 prestazioni specialistiche ambulatoriali distrettuali (2.198 nello stesso periodo del 2017). Dall’1 gennaio 2019 al 31 marzo 2019 ha effettuato 659 prestazioni specialistiche ambulatoriali distrettuali (649 nello stesso periodo del 2018).

– PEDIATRIA (include DERMATOLOGIA E ALLERGOLOGIA PEDIATRICA): dall’1 gennaio 2018 al 31 dicembre 2018 ha effettuato 1.460 prestazioni specialistiche ambulatoriali distrettuali (141 nel 2017), di cui: 345 prime visite generali pediatriche, 137 visite di controllo o follow up pediatriche, 284 prime visite allergologiche pediatriche, 5 per immunizzazione per allergia, 64 prime visite allergologiche, 191 prime visite dermatologiche pediatriche,  62 per screening allergologico per inalanti, 46 per spirometria basale e somministrazione di farmaco, 19 spirometrie semplici, 3 test di broncodilatazione farmacologica, 11 test epicutanei a lettura ritardata, 208 test percutanei e intracutanei a lettura immediata, 48 visite allergologiche di controllo-pediatrica, 37 visite dermatologiche di controllo pediatriche. A queste prestazioni si aggiungono 68 prestazioni conteggiate come specialistiche ambulatoriali ospedaliere (2.126 nel 2017). Dall’1 gennaio 2019 al 31 marzo 2019 ha effettuato 540 prestazioni specialistiche ambulatoriali distrettuali (264 nello stesso periodo del 2018).

RADIOLOGIA: dall’1 gennaio 2018 al 31 dicembre 2018 ha effettuato 8.223 prestazioni specialistiche ambulatoriali distrettuali (assente nel 2017) tra ecografie, radiografie, diagnostica ecografica del capo e del collo, rx, tomografie computerizzate; si aggiungono 586 prestazioni conteggiate come specialistiche ambulatoriali ospedaliere. Dall’1 gennaio 2019 al 31 marzo 2019 ha effettuato 2.141 prestazioni specialistiche ambulatoriali distrettuali (1.462 nello stesso periodo del 2018).

REUMATOLOGIA: dall’1 gennaio 2018 al 31 dicembre 2018 ha effettuato 539 prestazioni specialistiche ambulatoriali distrettuali (218 nello stesso periodo del 2017). Dall1 gennaio 2019 al 31 marzo 2019 ha effettuato 182 prestazioni specialistiche ambulatoriali distrettuali (109 nello stesso periodo del 2018).

UROLOGIA: dall’1 gennaio 2018 al 31 dicembre 2018 ha effettuato 726 prestazioni specialistiche ambulatoriali distrettuali (662 nello stesso periodo del 2017). Dall’1 gennaio 2019 al 31 marzo 2019 ha effettuato 191 prestazioni specialistiche ambulatoriali distrettuali (214 nello stesso periodo del 2018).

A questo elenco vanno aggiunte le prestazioni specialistiche assicurate attraverso l’attività di specialisti convenzionati.

I risultati riepilogati sono stati raggiunti, nelle diverse responsabilità, mansioni e titoli contrattuali attraverso il lavoro dei medici Renzo Ammirabile, Leonardo Arnese, Gianluigi Calabrese Martino Carriero, Norma Carrozzo, Valentina D’Andria, Anna Rita Dell’Anna, Umberto Di Capua, Lello Di Bari, Franco Di Tano, Giuseppe Durante, Giuseppe Franchino, Francesco Giannini, Vittoria Gigantelli, Consilia Giovine, Marisa Latorre, Massimo Leone, Valentina Lezzi, Paolo Longo, Francesco Loliva, Paolo Luperto, Sandro Manca, Angelo Masotina, Francesco Mileti, Giovanni Mileti, Wanda Giorgia Monaco, Cosimo Moro, Maria Letizia Pacciolla, Angelo Pagliarulo, Antonia Perricci, Concetta Piliero, Luciana Pupo, Francesco Rinaldi, Cosima Quatraro, Filomeno Santostasi, Patrizio Scianaro, Tobia Semerano, Giustina Ricciardi, Giuseppe Tedesco, Franco Trapani, Stefania Zizzi e Franco Zizzi, dei medici di Medicina Generale di Fasano, oltre a quello di tutto il personale adibito – direttamente e indirettamente – ai diversi e numerosi servizi.

Si ringrazia, inoltre, la dott.ssa Rossella Rosato (Direttrice del distretto) e tutto il personale amministrativo addetto.

Si ringrazia, infine, il dott. Giuseppe Pasqualone, Direttore Generale della Asl Brindisi.

 

REPORT 2018 PTA DI FASANO

 

 

Nuovo Ospedale Monopoli-Fasano, Amati: “Completato lo sbancamento nelle aree a scavo profondo. Mancano 829 giorni per la fine dei lavori”

“Sono trascorsi 171 giorni di lavoro per la realizzazione del nuovo Ospedale Monopoli-Fasano e risulta di fatto terminato lo sbancamento nelle aree a scavo profondo, mentre sono in corso di realizzazione gli scavi per i plinti. Nei prossimi giorni si procederà ad avviare i primi lavori di fondazione, cominciando con una novità costruttiva: l’installazione delle guaine anti-radon, un gas molto pericoloso per la salute umana, in osservanza di una legge regionale approvata su mia proposta e che ha reso la Puglia una regione d’avanguardia”.

Lo comunica il Presidente della Commissione regionale bilancio, Fabiano Amati, presentando il rapporto sullo stato d’avanzamento dei lavori del nuovo Ospedale al 31.05.2019.

“Dall’avvio dei lavori sono trascorsi 171 giorni, pari al 17% del tempo di durata complessiva (1000 giorni) – prosegue –. Ne mancano, dunque, 829 per la fine.

Ad oggi risultano realizzate le seguenti attività di scavo: blocco NH1 95% (ad aprile 94%); blocco NH2 94% (ad aprile 47%); blocco NH3 81% (ad aprile 47%); blocco NH4 88% (ad aprile 48%); blocco NH5 84% (ad aprile 46%); blocco NH6 87% (ad aprile 49%); blocco NH7 83% (ad aprile 47%); polo tecnologico 98% (ad aprile 98%).

Allo stato attuale, è stato pagato il primo Stato Avanzamento Lavori, pari ad euro 941.742,50 cioè l’1,28% dell’importo complessivo previsto dal contratto (pari ad euro 73.263.878,28)”.

Liste d’attesa, Amati: “Il Governo ha impugnato l’articolo annacqua legge”

“Com’era prevedibile, il Governo nazionale ha impugnato le modifiche con cui fu annacquata la nostra proposta di legge. Cioè quelle norme con cui fu eliminato il blocco dell’attività a pagamento e furono previste nuove spese, attingendo a fondi vincolati o senza alcuna copertura finanziaria”.

Lo dichiara il Presidente della Commissione regionale bilancio Fabiano Amati, commentando la decisione del Governo nazionale d’impugnare la legge sulle liste d’attesa, adottata nella seduta di ieri del Consiglio dei ministri.

“Per venire incontro alle esigenze e alle paure di alcuni medici, alcuni colleghi presentarono – con il parere favorevole del Governo regionale – una proposta di modifica al testo originario della legge, eliminando il blocco automatico dell’attività a pagamento in caso di tempi molto più corti rispetto a quelli dell’attività istituzionale. Il rimedio del blocco fu sostituito con la previsione di maggiori risorse in favore dei medici e dei privati convenzionati. Durante la seduta del Consiglio regionale – prosegue Amati –, più volte ricordammo ai colleghi proponenti e al Governo regionale il forte rischio d’impugnativa di quelle norme. Risultato: inascoltati.

Con la delibera di ieri, il Consiglio dei ministri ha impugnato proprio quelle norme di modifica, perché è previsto che le maggiori risorse per i medici siano attinte da un fondo vincolato (fondo di perequazione), mentre quelle per i privati convenzionati non hanno copertura finanziaria. Il tutto comportando la violazione dell’ordinamento civile (Costituzione art. 117, 2 comma, lettera l) e l’obbligo di copertura previsto dall’art. 81 della Costituzione.

E pensare che si sentiva dire che a essere incostituzionale fosse la previsione del blocco dell’attività a pagamento…”.

 

Piano regionale liste d’attesa, sei consiglieri: “E noi cosa avevamo detto? Sprecato più d’un anno per dire che le visite a pagamento vanno sospese in caso di tempi lunghi”

Xylella, Amati e Pentassuglia: “Si sta indagando sull’albero di Monopoli risultato erroneamente infetto: domani sarà arretrata la perimetrazione”

“Entro domani sarà arretrata la delimitazione delle aree interessate da Xylella, in conseguenza delle nuove analisi sull’albero di Monopoli risultato indenne dopo ulteriori analisi. Ovviamente, siamo felici dell’esito delle nuove analisi e speriamo che si riesca a capire se ci sia stato dolo oppure colpa”.

Lo comunicano i Presidenti delle Commissioni Bilancio e Agricoltura, Fabiano Amati e Donato Pentassuglia, a seguito dell’audizione svoltasi oggi sull’argomento.

“Sappiamo che l’episodio di Monopoli ha ringalluzzito il fronte del negazionismo, impegnato a generalizzare, e quindi ad affermare la fallacia delle analisi su tutto il territorio regionale. Purtroppo non è così – aggiungono –. La tragedia degli ulivi secchi è visibile in tutto il Salento e si hanno notizie di ulteriori casi d’infezione in zone non ancora colpite.

La vicenda dell’ulivo di Monopoli, venuta alla luce grazie ai dubbi sollevati da parte di funzionari regionali nel corso di un sopralluogo svoltosi nell’aprile scorso, dimostra che l’organizzazione del sistema pubblico di lotta e contenimento al batterio possiede strumenti interni di scrupolosa e imparziale verifica, e che tale organizzazione viene messa in crisi o rallentata solo da iniziative di disturbo non accordate con la prova scientifica, assunte con l’unico scopo d’interferire per effimeri interessi di lotta politica”.

 

Xylella, Amati e Pentassuglia: “Il caso dell’ulivo di Monopoli. Cos’è accaduto, chi i responsabili, dolo o colpa? Lunedì in commissione”

Sei Consiglieri: “Avevamo sperato in Zingaretti ma nulla di fatto. Di Gioia deve dimettersi o essere revocato”

Avevamo sperato in Zingaretti ma nulla di fatto. Il contorsionismo e la convenienza stanno prevalendo. L’assessore Di Gioia deve dimettersi o essere revocato, perché chi gode del nostro appoggio può scegliere di votare chi vuole, fuorché persone candidate in partiti che vogliono ammazzare i cittadini del sud in nome dell’autonomia del nord. Noi non abbiamo una doppia verità, una per il popolo e una per i dirigenti”.

Lo dichiarano i Consiglieri regionali Fabiano Amati, Sergio Blasi, Napoleone Cera, Gianni Liviano, Ruggiero Mennea e Donato Pentassuglia.

“C’è il chiaro tentativo di trascinare la questione sino al 26 maggio, nella speranza di fargli perdere ogni attualità – proseguono –. Sia chiaro, per noi non sarà così. E non per involuti discorsi politicisti, ma per un fatto molto concreto: Di Gioia sta portando acqua al mulino di un partito che con l’autonomia del nord vuole togliere alla Puglia 282 milioni all’anno pensando solo all’Iva sanitaria, e senza dimenticare il grande danno già inflitto alle regioni meridionali con il trasferimento delle centrali idroelettriche alle regioni del nord.

L’assessore Di Gioia, tra l’altro, sostiene candidati di un partito fortemente scettico sull’Europa e lo fa nonostante le regioni del sud prendano dall’Europa più di quanto versino; sono cioè beneficiari netti. Quasi tutte le imprese, alberghi, attività di commercio, opere pubbliche, percorsi di formazione, ecc. hanno in bella mostra il cartello in plexiglas che annuncia il contributo europeo attraverso la Regione. Come si fa a fingere che tutto questo non esista e a tollerare, invece, contributi elettorali alla causa della Lega, che è ormai diventata la fabbrica delle paure per lucrare voti?

Per questo non possiamo restare in silenzio né pensare, come sostenuto da Zingaretti, che l’assessore abbia un problema con i cittadini e non con il PD. E questo perché – concludono i sei Consiglieri – se un assessore ha un problema con i cittadini e viene sostenuto dal PD, per i cittadini il problema diventa fatalmente il PD: come se già non ne avessimo abbastanza di nostri”.

 

Xylella, Amati e Pentassuglia: “Il caso dell’ulivo di Monopoli. Cos’è accaduto, chi i responsabili, dolo o colpa? Lunedì in commissione”

Cosa è successo per il caso dell’Ulivo di Monopoli? Come mai c’è stato l’errore diagnostico? Chi sono i responsabili? Dolo o colpa? Perché non si arretra il perimetro dell’area infetta? Lo chiederemo lunedì prossimo in commissione all’assessore e al dirigente dell’Osservatorio fitosanitario”.

Lo comunicano i presidenti delle commissioni Bilancio e Agricoltura, Fabiano Amati e Donato Pentassuglia, con riferimento all’ulivo di Monopoli prima dichiarato positivo a Xylella e poi negativo.

“Premesso che aver riscontrato un errore diagnostico – spiegano – è per noi un’ottima notizia, abbiamo bisogno di sapere cos’è accaduto, chi sono i responsabili e se dall’indagine sia emerso dolo o colpa, considerato che l’erronea diagnosi ha comportato una diversa delimitazione delle aree interessate da batterio, con tutto ciò che questo comporta. È necessario che si conoscano i dettagli della vicenda, si agisca contro i responsabili se hanno agito con dolo e si determini una nuova perimetrazione arretrando l’area d’infezione”.

“Il caso dell’ulivo di Monopoli – aggiungono Amati e Pentassuglia – non significa, ovviamente, che il problema della Xylella sia debellato o non esista, così come strumentalmente viene fatto percepire in queste ore nell’ambiente del negazionismo e dei santoni. Significa solo che la zona più avanzata dell’infezione rimane Torre Canne, cioè a pochi chilometri, e che tutte le misure necessarie devono essere compiute con forza, senza esitazioni e ascoltando i suggerimenti delle autorità scientifiche e dei ricercatori; il tutto – concludono –  per evitare di vedere avanzare il tragico paesaggio lunare formatosi nel Salento a causa di inerzie e negazionismi vari”.

Nuovo monitoraggio tempi d’attesa, Amati: “E l’attesa continua, anche secondo i dati di aprile 2019”

«In quasi tutte le prestazioni ambulatoriali non sono garantiti i tempi di attesa previsti con riferimento alle classi di priorità Breve e Differita: è questo il dato che emerge dall’ultimo rilevamento nella settimana indice 1-5 aprile 2019. Aspettiamo ora che sia pubblicato a breve il raffronto tra attività istituzionale e attività libero-professionale. Per ora si può ben dire che l’attesa continua».

Lo comunica il Presidente della commissione regionale Bilancio, Fabiano Amati, commentando i dati di monitoraggio sui tempi d’attesa nella settimana indice 1-5 aprile 2019 delle prestazioni ambulatoriali in modalità ex ante per l’attività istituzionale.

«I dati di tutte le strutture ospedaliere pugliesi consentono di rilevare che su un totale di 4040 prestazioni con classe di priorità Breve, solo 2.821 risultano erogate nei tempi massimi d’attesa, cioè entro 10 giorni. Ne deriva che in 1.121 casi i tempi massimi d’attesa non sono stati rispettati. Per quanto riguarda, invece, le 6.537 prestazioni con classe di priorità Differita, solo 4.863 risultano erogate nei tempi massimi d’attesa, cioè entro 30 giorni per le visite ed entro 60 giorni per gli accertamenti diagnostici. Ne deriva che in 1.674 casi i tempi massimi d’attesa non sono stati rispettati. È chiaro – prosegue Amati – che scorporando il dato regionale nelle singole prestazioni delle singole strutture ospedaliere si può affermare la presenza di numerose prestazioni in cui si mantengono i tempi massimi, ma tale dato, tuttavia, non è in grado di smentire la prevalenza delle situazioni in cui lo scostamento dei tempi è molto sensibile.

Attendiamo ora i dati di raffronto dell’attività istituzionale con l’attività libero-professionale a pagamento – conclude – per comprendere se persiste la grave situazione di mancato allineamento nei tempi d’attesa, a parità, ovviamente, di numero di prestazioni, personale impiegato e ore lavorate. Argomento questo su cui per più di un anno abbiamo combattuto, purtroppo invano».

“Di Summa” di Brindisi, Amati: “Esito positivo dall’istruttoria Regione-Asl per PTA e Ospedale di comunità. Adesso la delibera”

In base all’istruttoria tecnica Regione-Asl, è fattibile il progetto di convertire il ‘Di Summa’ di Brindisi in Punto Territoriale d’Assistenza e Ospedale di comunità. A questa dotazione assistenziale si potrebbe aggiungere l’istituzione di un Centro residenziale per persone con più di 18 anni, così come richiesto dalla Asl”.

Lo comunica il presidente della commissione regionale Bilancio, Fabiano Amati, sulla base dell’istruttoria tecnica avviata dalla Regione con nota del 18 aprile 2018 e riscontrata dalla Asl con nota del 10 maggio 2019.

“A questo punto – prosegue – il prossimo passo dovrebbe essere l’adozione della delibera di Giunta regionale. La riconversione del ‘Di Summa’ prevede l’istituzione di un Ospedale di comunità, con uno o due moduli da 20 posti letto, gestione delle urgenze/emergenze, prestazioni specialistiche ambulatoriali (chirurgiche e mediche) e a ciclo diurno, prestazioni di medicina e pediatria generale, servizi di radiologia, centro prelievo e farmacia, attività di prevenzione e riabilitazione, prestazioni socio sanitarie integrate e attività amministrative. Il tutto affidato a un team di operatori composti da medici di medicina generale, medici di guardia medica, specialisti ambulatoriali, infermieri professionali, assistenti sociali, psicologi, oss, eccetera”.

“A tutto ciò – spiega ancora Amati – potrebbe aggiungersi, così come proposto dalla Asl, un Centro residenziale per autistici, dotato di 14 posti letto, e rivolto a persone con età non inferiori a 18 anni che non possono essere assistite, per la gravità e la complessità della patologia, nel regime ambulatoriale o semi-residenziale. Le attività da erogare sarebbero di tipo socio-educativo, sociale, riabilitativo d farmacologico. Il PTA servirà inoltre a congiungere in un unico plesso l’assistenza territoriale, allo stato dislocata in due diverse sedi, ma soprattutto per migliorare l’appropriatezza delle prestazioni erogate dall’ospedale ‘Perrino’, attualmente gravato di attività sanitarie potenzialmente erogabili a domicilio, ma tramutate in ricovero, per fronteggiare – conclude – situazioni di difficoltà sociale o inidoneità strutturale del domicilio, oppure per corrispondere a domande che necessitano di sorveglianza infermieristica o di osservazione sanitaria breve”.

 

 

Amati: “La Giunta regionale istituisca presso il Di Summa di Brindisi un PTA + Ospedale di Comunità. I soldi ci sono. Ho scritto a Emiliano”