Tap-Snam, Amati: “Si attende la chiamata di Draghi per chiudere sugli investimenti”

“Tap e Snam attendono la chiamata del Governo nazionale per riprendere la questione degli investimenti e possibilmente chiuderla al più presto. Apprezzo la disponibilità delle due società nel confermare l’impegno sugli investimenti, nonostante il gasdotto sia in esercizio e abbia già distribuito ad oggi 2 miliardi di metri cubi”.

Lo dichiara il Presidente della Commissione regionale Bilancio e programmazione Fabiano Amati, commentando le audizioni svoltesi oggi in commissione con i rappresenti di Tap e Snam Luca Schieppati e Massimo Montecchiari.

“Da un lato un’infrastruttura energetica che immette nella rete 18/20 milioni di metri cubi al giorno e che ad oggi ha distribuito 2 miliardi di metri cubi, e dall’altro forti resistenze nell’accogliere gli investimenti destinati al territorio. E su tutto il dialogo che non riprende tra il Governo nazionale e le due società.
È questa la fotografia un po’ paradossale e un po’ incomprensibile della questione che oggi abbiamo trattato e rilanciato.
Spero che nelle prossime ore si riattivi il negoziato e che i comuni maggiormente interessati capiscano le dimensione di un’opportunità da non perdere.
Nel frattempo invito i parlamentari nazionali a svolgere la funzione di pungolo nei confronti del Governo nazionale, perché non possiamo rinunciare a 25 milioni di euro di investimenti Tap o agli investimenti Snam che saranno quantificati non appena i comuni interessati avanzeranno le proprie progettualità”.

Vaccini e furbetti, Amati: “Niente elenco a dispetto della Capone e Ufficio di Presidenza. Volontà di occultare è chiara. Nuovo reclamo”

“Nonostante l’accoglimento del mio reclamo, il parere istruttorio e diversi solleciti, non riesco ancora ad avere l’elenco dei vaccinati per controllare eventuali violazioni. E tutto questo a dispetto della Presidente Capone, dell’Ufficio di Presidenza del Consiglio, delle prerogative dei consiglieri e quindi dei cittadini elettori, ma soprattutto della verità. Mi sembra chiara la volontà di occultare qualche misfatto. Ho per questo proposto un nuovo reclamo”.

Lo comunica il Presidente della Commissione Bilancio e programmazione Fabiano Amati.

“Dopo l’accoglimento del primo reclamo ho riproposto la domanda di rilascio degli atti, allegando anche il parere istruttorio posto a fondamento della decisione della Presidente Capone. Nonostante ciò, a oggi non ho ricevuto quanto richiesto né alcun riscontro e tale condotta omissiva mi pare lesiva delle nostre prerogative e degli obblighi di disciplina e onore del responsabile del procedimento, nonché ingiustificatamente diretta a occultare la mia conoscenza degli atti per risalire a eventuali irregolarità.
Per questo ho chiesto alla Presidente del Consiglio regionale di inoltrare per me la richiesta, esigendo il rispetto della sua decisione, adottata udendo l’Ufficio di Presidenza, ovvero di tutelare nel modo più opportuno le mie prerogative e quelle di ciascun consigliere regionale, così da evitare nel caso specifico una violazione delle norme e in generale la sedimentazione di un precedente illegittimo e in grado di depauperare il valore e l’autorevolezza dell’Assemblea legislativa e del processo democratico che concorre a formarla”.

Giornata dell’acqua, Amati e Paolicelli: “Quando parte la Pavoncelli bis? 1,4 milioni di pugliesi a rischio. Abbiamo scritto a Giovannini e Bellanova”

“Nella giornata mondiale dell’acqua ci piacerebbe sapere cosa si aspetta a mettere in esercizio la Galleria Pavoncelli bis e quali siano i problemi eventualmente da risolvere. Abbiamo per questo scritto, con l’onorevole Alberto Losacco, al ministro Enrico Giovannini e in particolare al vice ministro pugliese Teresa Bellanova”.

Lo comunicano i Presidenti delle Commissioni regionali Bilancio e programmazione e Attività produttive Fabiano Amati e Francesco Paolicelli, che assieme all’On. Alberto Losacco hanno inviato una lettera con richieste d’informazioni al ministro delle infrastrutture e trasporti Enrico Giovannini e al vice ministro Teresa Bellanova.

“Se dovesse crollare la vecchia e ammalorata Pavoncelli, circa 1,4 milioni di pugliesi si ritroverebbero senz’acqua.
Per questo motivo risulta necessario mettere in esercizio la nuova galleria, la Pavoncelli bis, la cui costruzione ha comportato notevoli investimenti pubblici e non vorremmo che con il passare del tempo ci ritrovassimo a dover riparare ingenti danni, continuando la serie degli sprechi che va avanti dalla metà degli anni 80 del secolo scorso.
Era il 10 ottobre 2017 quando fu abbattuto l’ultimo diaframma della nuova Galleria Pavoncelli bis; nei mesi successivi i lavori furono terminati e l’opera affidata al Provveditorato interregionale per le opere pubbliche di Campania, Molise, Puglia e Basilicata.
A oggi non si conosce lo stato della procedura e le modalità di passaggio della grande opera idraulica ad Acquedotto pugliese e ciò non rappresenta solo un ritardo ma una pluralità di rischi.
L’area su cui sorgono le opere di captazione e adduzione delle acque delle sorgenti Sele-Calore, infatti, è ad alto rischio sismico. A seguito del terremoto del 1980 la vecchia Pavoncelli subì gravi danni e per questo si decise di costruire la galleria di raddoppio, così da alternare la funzionalità e consentire le opere di manutenzione senza interrompere l’erogazione dell’acqua.
A oggi, infatti, la vecchia galleria Pavoncelli non può essere sottoposta ai lunghi lavori di messa in sicurezza e ristrutturazione generale, pena la mancata distribuzione di acqua per 1,4 milioni di pugliesi, ed è soggetta a rischio crollo come conseguenza di eventuali scosse di terremoto.
Mi pare che tutti questi elementi inducano a richiedere un grande sforzo amministrativo per risolvere il problema, confidando nel ministro Enrico Giovannini e nella particolare determinazione del vice Ministro pugliese Teresa Bellanova”.

Vaccini e furbetti, Amati: “Negano accesso a elenco violando mie prerogative. Per occultare abusi?”

“Mi stanno negando l’accesso agli elenchi dei vaccinati, violando le mie prerogative, e ciò mi autorizza a pensare che si vogliano occultare gli eventuali abusi. Ho scritto al Presidente del Consiglio regionale per ottenere l’immediata tutela della funzione di Consigliere regionale”.

Lo comunica il Presidente della Commissione regionale Bilancio e programmazione Fabiano Amati.

“Ho richiesto da diversi giorni l’elenco dei cittadini vaccinati, per verificare eventuali abusi e, a tutt’oggi, nessuna risposta se non una richiesta di parere alla segreteria generale della Giunta. Insomma, un estenuante procedimento per schivare la responsabilità di procedere e fornire gli elenchi, contravvenendo alla disciplina dell’accesso agli atti dei Consiglieri regionali.
Si evocano peraltro ipotesi di diniego fondati sulla tutela dei dati anagrafici e sanitari o richiamando giurisprudenza sul divieto d’accesso generalizzato, oppure paventando rischi di confusione tra funzione legislativa e amministrativa.
Nessuna di tali ipotesi è però accordata con l’ordinamento, per tre motivi molto concreti. Il Consigliere regionale può accedere agli atti dell’amministrazione indicati specificamente, senza alcuna limitazione, e a esso si intendono estesi tutti gli obblighi sul trattamento dei dati, compreso quello di segretezza; non è possibile opporre l’argomento della tutela dei dati anagrafici e sanitari, perché la richiesta di accesso è in questo caso proprio fondata sulla verifica dei presupposti per la vaccinazione e cioè le coorti d’età e di categorie, sicché la vaccinazione di un non avente diritto per età o categoria comporterebbe la lesione di un diritto o interesse altrui, impugnabile dinanzi al giudice; la richiesta è specifica e nient’affatto generalizzata (tale sarebbe stata la richiesta della password d’accesso) per cui non è possibile individuare, nemmeno per ipotesi, la supposta confusione tra funzione esecutiva-amministrativa e legislativa-controllo politico.
Per questi motivi ho ribadito la mia richiesta d’accesso e rilascio copia degli atti, investendo della questione il Presidente del Consiglio regionale, affinché sia sviluppata un’iniziativa a tutela delle prerogative assegnate ai Consiglieri regionali attraverso regolari elezioni popolari e non derogabili attraverso l’uso delle funzioni di gestione, appropriandosi cioè di un potere di arbitrato improprio sulla legittimità della funzione legislativa e di controllo politico; una cosa non riscontrabile nemmeno in periodo pre-rivoluzionario”.

 

 

Sma, Amati: “Decisione AIFA non è tutto, ora bisogna somministrare farmaco. Audizione medici”

“La lotta contro la SMA con utilizzo del farmaco innovativo Zolgensma è appena agli inizi e la decisione AIFA, con relativa pubblicazione sulla Gazzetta ufficiale, non è tutto, perché ora bisogna capire se nelle strutture pugliesi siamo pronti per somministrare il farmaco, qualora le condizioni cliniche dei bimbi interessati lo consentano. Per questo ho chiesto l’audizione urgente dei direttori delle strutture pugliesi in prima linea, cioè il Policlinico e il Giovanni XXIII di Bari e l’IRCCS Medea di Brindisi”.

Lo comunica il Presidente della Commissione regionale Bilancio e Programmazione Fabiano Amati.

“I bimbi pugliesi affetti da SMA e le loro famiglie sono certamente felici della delibera AIFA, ma siccome la malattia è così terribile da procedere di ora in ora, è necessario che i centri pugliesi di riferimento siano immediatamente pronti ad effettuare la prescrizione clinica e a erogare il farmaco.
Dopo una lunga battaglia, infatti, si rischia di deludere le speranze delle famiglie qualora non si riesca a passare dagli atti ai fatti. Per questo ho chiesto al Presidente Vizzino di convocare in audizione i direttori delle unità operative pugliesi autorizzati all’erogazione del Zolgensma per comprendere la loro idoneità ad assicurare immediatamente la prescrizione clinica e la relativa somministrazione del farmaco”.

Investimenti Tap-Snam, Amati: “Abbiamo chiesto al sottosegretario Garofoli di riprendere il dossier”

“Abbiamo chiesto con l’on. Alberto Losacco al sottosegretario Roberto Garofoli di riprendere al più presto la pratica degli investimenti Tap-Snam a Lecce e Brindisi, in relazione al gasdotto e alla pipeline d’interconnessione alla rete. Con un peso negoziale decisamente ridotto per via degli irragionevoli contrasti all’opera, dobbiamo fare in modo di non perdere anche l’ultima disponibilità delle due società ora che il gasdotto è pienamente funzionante e già porta il gas nelle nostre case”.

Lo dichiara Fabiano Amati, annunciando l’invio di una lettera sottoscritta con l’On. Alberto Losacco e inviata al sottosegretario alla Presidenza del Consiglio dei Ministri Roberto Garofoli, sulla questione degli investimenti relativi alla costruzione e messa in esercizio del gasdotto Tap e la pipeline d’interconnessione alla rete Snam.

“Abbiamo scritto al Sottosegretario Garofoli per ottenere informazioni sulla volontà del Governo nazionale di continuare l’interlocuzione con le società TAP e SNAM, con riferimento agli investimenti relativi alla realizzazione del gasdotto e della pipeline d’interconnessione alla rete.
Gli investimenti sono stati per anni oggetto di un negoziato, però ostacolato da alcune amministrazioni locali sulla base di un giudizio di contrarietà all’opera. Ad oggi i lavori di realizzazione del gasdotto sono conclusi e l’infrastruttura realizzata è già in funzione. Nonostante ciò, risulta che le società interessate hanno manifestato, a più riprese e nei confronti di tutti gli ultimi governi, l’intenzione di mantenere l’impegno a realizzare gli investimenti. Le ultime notizie in nostro possesso, risalenti a due mesi fa circa, riguardano un’avanzata istruttoria condotta dal sottosegretario Sen. Mario Turco, prossima a entrare nella fase conclusiva di sottoscrizione definitiva degli impegni.
Poiché siamo interessati a conseguire la realizzazione degli investimenti proposti, cercando di evitare che ogni ritardo possa reiterare l’errore commesso in fase d’avvio dell’opera e indurre le società interessate a declinare la propria disponibilità, abbiamo chiesto al sottosegretario Garofoli, le più ampie rassicurazioni sull’impegno del Governo a trattare la questione con tutta l’attenzione e la celerità che merita e a farci conoscere lo stato del procedimento e a contare sul nostro sostegno e collaborazione”.

Contrade Brindisi, Amati: “È facile votare contro 1000 cittadini senza acqua e fogna, seduti su un’indennità di circa 9 mila euro al mese”

“Con circa 9 mila euro al mese di stipendio è molto facile non occuparsi di 1000 persone che vivono senz’acqua e fogna in tre contrade di Brindisi e votare contro, senza proporre nessuna soluzione alternativa, a una proposta di legge che cercava di risolvere il problema. E mi duole vedere che il fronte contrario è molto ampio e parte dai Presidenti Emiliano e Capone, si snoda su tutta la giunta regionale e termina con i partiti del centro-destra. I buoni pensieri si vedono nelle opere e non nei discorsi. Ma io non m’arrendo e la presento daccapo”.

Lo dichiara il Presidente della Commissione regionale Bilancio e Programmazione Fabiano Amati, con riferimento alla bocciatura della proposta di legge sui Piani di recupero di tre contrade di Brindisi.

“Ringrazio la maggior parte del mio gruppo che ha sostenuto la proposta e il gruppo del Popolari. Registro il voto contrario di tutto il governo regionale, dei Cinque stelle e di tutto il centrodestra.
La cosa più stupefacente è che la legge agiva su un Piano di recupero approvato nel 2005 dalla Giunta Vendola, quindi abilitando il diritto di queste 1000 persone a conservare la casa e la dignità, e che molti colleghi oggi contrari si definiscono di sinistra o di destra sociale e non appena si ritrovano a dover risolvere gravi problemi sociali, s’impennano sulla cattedra della giuria e votano contro i dolori delle persone; ora per la presunzione di accertate il bene e il male, ora per calcolo politico, ora per piccoli gesti ritorsivi.
Un dilagare di narcisismo etico, avrebbe detto di loro Franco Cassano, che ogni qual volta ci si ritrova nei sentieri più difficili e dolorosi della vita, magari nei pantani o negli scantinati, fa si che gli occhi si chiudano dinanzi alla realtà, proseguendo per la propria strada di benessere e di giudizi sulle condotte altrui.
E per onorare la verità, segnalo la condivisione umana e amichevole dei colleghi che hanno presentato con me la proposta di legge, Mauro Vizzino e Alessandro Leoci, a cui si è aggiunto con il voto favorevole il collega Maurizio Bruno. Cito loro e non sia un torto per gli altri colleghi che hanno votato a favore, perché almeno si potrà dire che i brindisini del centrosinistra hanno fatto il loro dovere”.

Piano casa, Amati: “Salvato strumento di eco-edilizia, piatti a tavola e riduzione rischi corruzione”

Il Piano casa salvato dal Consiglio regionale all’unanimità: mi chiedo dunque come mai ogni qual volta si discuta di proroga si apra un dibattito ostile nei confronti di un provvedimento di eco-edilizia, perché non si consuma suolo e si usano materiali per risparmio energetico, di moltiplicazione di piatti a tavola e di riduzione del rischio corruttivo? Un mistero”.
Lo dichiara il Presidente della Commissione regionale Bilancio e Programmazione Fabiano Amati, presentatore della proposta di legge approvata oggi per determinare il ritiro da parte del Governo nazionale del ricorso promosso dinanzi alla Corte costituzionale.

”Un gruppo di lavoro composto da me, dal collega Filippo Caracciolo, dalla Presidente del Consiglio regionale Loredana Capone, dai deputati Alberto Losacco e Mauro D’Attis, interlocutori dei ministri Dario Franceschini e Maristella Gelmini, ha posto in essere un confronto fondato sulla leale collaborazione per giungere al ritiro del ricorso presentato dal Governo nazionale avverso la legge di proroga del Piano casa.Questo lavoro, culminato nella presentazione di una proposta di legge abrogativa di una singola disposizione collaterale della legge sul Piano casa, ha oggi trovato il giudizio unanime dell’intero Consiglio regionale.Ringrazio tutti i colleghi e tutte le personalità politiche che ci hanno aiutato in questo percorso”.

Ematologia Perrino, Amati: “Quanto bisogna attendere per una firma che serve a salvare vite umane da leucemia? Ho sollecitato”

“Serve autorizzare immediatamente il reparto di ematologia del Perrino all’apertura dello sportello del Registro italiano donatori midollo osseo (IBMDR), così da consentire una maggiore possibilità nella cura di leucemie, linfomi e mielomi attraverso i trapianti da donatori non familiari iscritti nei Registri autorizzati di midollo osseo o nelle Banche placentari autorizzate. Insomma, una semplice firma su un pezzo di carta per salvare vite umane. Per questo ho provveduto oggi a sollecitare il Dipartimento Salute della Regione al rilascio dell’autorizzazione”.

Lo dichiara il Presidente della Commissione regionale Bilancio e Programmazione Fabiano Amati.

“Nell’Unità operativa di ematologia del Perrino di Brindisi, diretto dall’eccellente Dott. Domenico Pastore, si eseguono già i trapianti da donatore familiare (padre, madre, fratello, sorella). Il Centro di Brindisi realizza già più di 20 trapianti di questo tipo a biennio e in tale qualità potrebbe accedere alla possibilità di effettuare trapianti da donatori non familiari iscritti negli appositi registri. Insomma, un notevole ampliamento delle possibilità di cura, alla ricerca del donatore compatibile.

L’Unità operativa di ematologia di Brindisi, peraltro, ha già ottenuto l’autorizzazione all’apertura dello sportello dal Centro Regionale Trapianti, coordinato dal Prof. Loreto Gesualdo.

Per poter avviare concretamente l’attività, che consiste in una ricerca di compatibilità su donatori italiani ed esteri, ampliando dunque di gran lunga le possibilità di cura ed evitando fenomeni di mobilità passiva, serve solo l’autorizzazione della Regione, che spero arrivi in poche ore. In queste questioni non c’è intralcio burocratico in grado di giustificare ritardi, né serve eventualmente raccontarli perché quel tempo è ben impiegato solo se utilizzato nel risolverli”.

Obbligo vaccino Covid ai sanitari, Amati: “Puglia approva legge. Decisione accordata con salute e scienza”

“La decisione della Puglia di rendere efficace l’obbligo anche per la vaccinazione anti-Covid-19 è una decisione politica accordata con salute e scienza, sulla scia di una legge già vigente approvata nella scorsa legislatura su proposta della collega Francesca Franzoso e dichiarata pienamente costituzionale con sentenza scritta da Marta Cartabia, attuale ministro della Giustizia”.

Lo dichiara il presidente della Commissione bilancio e programmazione Fabiano Amati, commentando l’approvazione della proposta di legge “Operatori sanitari e vaccinazione anti-Coronavirus-19”.

“Come è noto a tutti, c’è una percentuale altissima di operatori sanitari non vaccinati contro il Covid, che per questo sono dichiarati inidonei a svolgere l’attività in reparti a rischio (oncologia, ematologia, pneumologia, malattie infettive, sale operatorie, terapia intensiva ed altri) e pregiudicano la formazione dei turni di lavori.
A tutto ciò s’intende ovviare ampliando alla vaccinazione anti-Covid la legislazione regionale vigente in materia di esecuzione degli obblighi vaccinali, ritenuta legittima con Sentenza della Corte costituzionale n. 137 del 2019, relatrice Marta Cartabia, attuale ministro della Giustizia.
È di tutta evidenza che l’esecuzione dell’obbligo vaccinale agli operatori sanitari non esaurisce la gamma dei problemi tra noi, la pandemia e l’immunità di popolazione, ma offre uno strumento in più; e tutto ciò sulla base, peraltro, di un punto di vista in passato ben argomentato dalla c.d. Carta di Pisa, che vide tra i suoi autori l’assessore pugliese Lopalco”.