Visita parenti in ospedale, Amati: “La Asl di Brindisi parte oggi, si faccia così in tutta la Puglia”.

“Da oggi negli ospedali dell’Asl di Brindisi cominciano le visite dei parenti ai pazienti in condizioni cliniche critiche o bisognosi di sostegno psicologico. È meraviglioso vedere una Asl che prima della pubblicazione della legge, approvata martedì scorso, anticipa l’obbligo, in nome del sentimento di umanità”.

Lo comunica Fabiano Amati, il presidente della Commissione regionale Bilancio e Programmazione.

“Mi colpisce l’entusiasmo con cui è stata accolta la nuova legge, che è tipica di manager e medici appassionati come il DG Giuseppe Pasqualone, il coordinatore emergenza Covid Angelo Greco e i direttori delle unità operative a diretto contatto con le problematiche Covid Piero Bracciale, Massimo Calò, Emanuela Ciracì, Piero Gatti, Salvo Minniti ed Eugenio Sabato.
La gara virtuosa tra loro a chi faceva prima ha consentito che tutti lo facessero nello stesso momento: ed è oggi, appunto, quel momento.
Si partirà ovviamente con circospezione, per tarare al meglio le condizioni di sicurezza, perché un conto è prevederle nelle leggi e nei protocolli, come sapevo bene quando ho scritto materialmente la legge, altro conto è applicarle con gli imprevisti della realtà.
Auspico adesso che la gara virtuosa coinvolga con altrettanta rapidità anche le unità operative non direttamente coinvolte nella cura dei pazienti Covid, ma che comunque hanno in cura pazienti con il diritto di avere accanto le persone che amano.
Mi piacerebbe infine che tutte le Asl pugliesi, le aziende ospedaliere pubbliche e private e tutte le RSA assumessero la stessa iniziativa, perché ogni giorno che passa si amplia l’elenco tragico delle persone che vanno via senza un minimo di conforto”.

Obbligo vaccino Covid ai sanitari, Amati: “Puglia approva legge. Decisione accordata con salute e scienza”

“La decisione della Puglia di rendere efficace l’obbligo anche per la vaccinazione anti-Covid-19 è una decisione politica accordata con salute e scienza, sulla scia di una legge già vigente approvata nella scorsa legislatura su proposta della collega Francesca Franzoso e dichiarata pienamente costituzionale con sentenza scritta da Marta Cartabia, attuale ministro della Giustizia”.

Lo dichiara il presidente della Commissione bilancio e programmazione Fabiano Amati, commentando l’approvazione della proposta di legge “Operatori sanitari e vaccinazione anti-Coronavirus-19”.

“Come è noto a tutti, c’è una percentuale altissima di operatori sanitari non vaccinati contro il Covid, che per questo sono dichiarati inidonei a svolgere l’attività in reparti a rischio (oncologia, ematologia, pneumologia, malattie infettive, sale operatorie, terapia intensiva ed altri) e pregiudicano la formazione dei turni di lavori.
A tutto ciò s’intende ovviare ampliando alla vaccinazione anti-Covid la legislazione regionale vigente in materia di esecuzione degli obblighi vaccinali, ritenuta legittima con Sentenza della Corte costituzionale n. 137 del 2019, relatrice Marta Cartabia, attuale ministro della Giustizia.
È di tutta evidenza che l’esecuzione dell’obbligo vaccinale agli operatori sanitari non esaurisce la gamma dei problemi tra noi, la pandemia e l’immunità di popolazione, ma offre uno strumento in più; e tutto ciò sulla base, peraltro, di un punto di vista in passato ben argomentato dalla c.d. Carta di Pisa, che vide tra i suoi autori l’assessore pugliese Lopalco”.

Acqua e fogna a Brindisi, Amati: “Da oggi si possono fare domande per allacci a Torre Rossa, Sant’Elia e Montenegro”

“Tra qualche ora sarà pubblicata la legge che consente gli allacci alle reti idriche e fognarie per gli abitanti dei quartieri Torre Rossa, Sant’Elia e Montenegro. In vista di ciò, il gestore del sevizio Acquedotto pugliese è già pronto a raccogliere le domande”.
Lo comunica il Consigliere regionale Fabiano Amati, Presidente della Commissione regionale bilancio.
Nel giro di quindici giorni abbiamo dato una soluzione a un problema che si protraeva da diversi anni. Una condizione igienico-sanitaria insostenibile ha caratterizzato a lungo la vita di diverse centinaia di persone, nonostante l’esistenza di una rete idrica e fognaria pienamente funzionante e l’approvazione di un Piano di recupero in attesa di essere attuato. Non appena i cittadini di quei quartieri mi hanno invitato a incontrarli – prosegue Amati -, ho colto un senso d’impotenza per le tante promesse mai mantenute e la grande quantità di parole spese inutilmente sull’argomento. Dopo l’approvazione in Consiglio regionale di una norma in grado di superare ogni impedimento burocratico e un incontro promosso dal Prefetto di Brindisi, oggi siamo in grado di avviare la fase operativa degli allacci: è l’ultimo miglio di una lunga strada e perciò – conclude – chiedo all’amministrazione comunale di Brindisi di prestare tutta la collaborazione possibile ad Acquedotto pugliese, affinché entro fine mese siano realizzati la maggior parte degli interventi”.

Acqua e fogna per i quartieri di Brindisi: approvata ieri la legge / rassegna stampa

Acqua e fogna per centinaia di persone: è legge.

Ora i cittadini di Tuturano-Torre Rossa, Sant’Elia, Montenegro e di tutti i quartieri con Piani di recupero approvati, potranno allacciarsi alla rete idrica e fognaria. Dopo anni e anni di promesse non mantenute e riunioni interminabili, abbiamo risolto il problema.

 

Brindisi Torre Rossa, Sant’Elia e Montenegro, Amati: “L’acqua e la fogna per centinaia di persone è legge”

Ora i cittadini di Tuturano-Torre Rossa, Sant’Elia, Montenegro e di tutti i quartieri con Piani di recupero approvati, potranno allacciarsi alla rete idrica e fognaria. Dopo anni e anni di promesse non mantenute e riunioni interminabili, abbiamo risolto il problema”.

Lo dichiara il Consigliere regionale Fabiano Amati, Presidente della Commissione regionale bilancio, sottoscrittore di un emendamento approvato oggi e finalizzato ad allacciare alle reti idriche e fognarie i quartieri dotati di Piano di recupero. All’emendamento ha aggiunto la sua sottoscrizione il Consigliere regionale Mauro Vizzino, Presidente della Commissione regionale ambiente.

“Sono passati pochissimi giorni da quando i cittadini dei quartieri interessati mi hanno contattato e chiesto d’incontrarli per ottenere aiuto. Una norma da me proposta e approvata oggi dal Consiglio regionale ha risolto l’annosa questione. Acquedotto Pugliese è dunque pronto a ricevere le domande e a dotare le abitazioni di questi essenziali servizi. Abbiamo risolto un gravissimo problema igienico-sanitario-ambientale – aggiunge Amati –, riguardante centinaia di persone. In questi giorni mi è dispiaciuto sopportare una gara di vanità inconcludenti, con comunicati stampa e commenti social di posizionamento politico, che sembravano mirare non già alla soluzione del problema, ma a estenuanti giochi tattici finalizzati a perdite di tempo per screditare l’iniziativa. Sarebbe stato bello se tutti si fossero invece uniti attorno all’iniziativa legislativa, aiutandomi nel percorso e facendo trasparire – almeno per una volta – ciò che la politica dovrebbe essere: un luogo – conclude – in cui i problemi si risolvono e non si creano, e le giornate si impiegano non in riunioni ma nella produzione di atti”.

Legge per persone bisognose, Amati: “Quasi 925mila euro alla Provincia di Brindisi. Ecco il riparto comune per comune”

“Dopo la nostra proposta, l’approvazione del Consiglio e la delibera di Giunta, ai comuni della Provincia di Brindisi andranno quasi 925mila euro. La somma – per un totale specifico di 924.019,75 € – sarà distribuita dai comuni alle famiglie e alle persone in condizione di fragilità e difficoltà economiche a causa della pandemia”.

Lo dichiara il Consigliere regionale Fabiano Amati, Presidente della Commissione regionale bilancio, sottoscrittore – con i Consiglieri Sergio Blasi, Gianni Liviano, Ruggiero Mennea e Donato Pentassuglia – della proposta di legge ‘Misure straordinarie per fronteggiare le conseguenze socio-economiche derivanti dalla pandemia Covid-19’. La proposta di legge fu firmata anche dai Consiglieri Vincenzo Colonna, Giuseppe Longo e Mauro Vizzino.

“Le risorse, definite in misura proporzionale al numero di abitanti, potranno essere consegnate alle amministrazioni comunali che le assegneranno a quei soggetti o nuclei familiari con particolari fragilità sociali. La misura rappresenta un valido sostegno per il contrasto delle fragilità economiche e sociali oggettivamente presenti sul territorio regionale. La distribuzione – specifica ancora Amati – prevede l’attribuzione delle seguenti cifre per Comune: Brindisi 204.124,95 €; Carovigno 40.151,57 €; Ceglie Messapica 46.175,71 €; Cellino San Marco 15.114,44 €; Cisternino 27.106,30 €; Erchie 20.238,03 €; Fasano 93.644,66 €; Francavilla Fontana 84.984,66 €; Latiano 33.553,69 €; Mesagne 62.562,23 €; Oria 35.352,47 €; Ostuni 72.663,61 €; San Donaci 15.234,36 €; San Michele Salentino 14.724,12 €; San Pancrazio Salentino 23.052,59 €; San Pietro Vernotico 31.533,89 €; San Vito dei Normanni 44.880,12 €; Torchiarolo 12.626,72 €; Torre Santa Susanna 24.545,69 €; Villa Castelli 21.749,94”.

 

La cultura della resa al diritto penale di tipo neo-coloniale / approfondimento su Gazzetta del Mezzogiorno di oggi

Gazzetta del Mezzogiorno di martedì 11 febbraio 2020, pagina 13

La cultura della resa al diritto penale di tipo neo-coloniale

di Amati Fabiano

 

In fondo lo sappiamo tutti. E chi non lo dice mente, oppure non si è fermato a pensare. Il processo è un sacrilegio, scrive l’avvocato del “Terrore” Jacques Vergès. Necessario ma sacrilego. Si tratta del diritto inaudito che certi uomini si arrogano di giudicarne altri. E figurarsi che spietatezza farlo senza dargli neppure un tempo massimo. Finirà che i processi – come ha detto il PG di Roma De Siervo – termineranno con la morte del reo. Una tortura per gli imputati e un nulla di fatto per le vittime. Altro che a vantaggio di potenti e corrotti. Ma questo rischio si fa fatica a capirlo, perché le idee matte si fanno da sempre strada aggrappandosi alle suggestioni, alle paure, alle convenienze e alle parole d’ordine della propaganda.

SPECULAZIONE POLITICA – Un’opinione pubblica bombardata da un’incivile speculazione politica, da qualche brutta pagina di giornalismo, da alcuni pubblici ministeri interessati a guadagnare consenso piuttosto che la fiducia nell’ufficio e da parecchi silenzi e timidezze politiche, si sta facendo convincere che la prescrizione sia l’unico ostacolo che si frapponga tra la giustizia, le vittime del reato e il risarcimento del danno. In poche parole, prescrizione uguale impunità. E invece è proprio il contrario. Togliere la prescrizione senza fare nulla per rendere ragionevoli i tempi del processo farà allargare il carico di lavoro e il processo “morirà” nell’oblio. E con esso le aspettative delle vittime. La norma sulla prescrizione non è un cavillo offerto all’avvocato scaltro e capace, o all’imputato ricco e potente. E una norma che obbliga lo Stato a mantenere i piedi per terra e ad assicurare certezze.

Certezza del diritto non significa espandere o sospendere senza limiti il tempo del processo, come se il giudizio penale servisse per offrire, a furia di girarci attorno, illusorie verità alla storia. Certezza del diritto significa che a un certo punto, cioè in tempi ragionevoli, la questione deve essere definita senza che se ne parli più, perché né all’imputato né alla sua vittima si può infliggere la sospensione della vita mentre passano gli anni dell’esistenza. La prescrizione è una regola d’ordine che lo Stato dà a se stesso; un impegno a non violare con processi senza fine l’esigenza di dare sicurezza alla vita personale, economica e sociale delle persone. E l’affermarsi del diritto penale della libertà su quello dell’oppressione e del privilegio. E se altri paesi non hanno nel loro ordinamento la prescrizione come da noi è perché l’Italia, almeno su questo, è un modello di civiltà a cui sono gli altri a guardare e non l’ennesimo esempio di arretratezza da cui sollevarsi. Certo, è difficile capirsi su questi argomenti. Viviamo tempi in cui si pretende di deferire ogni questione al penale e al criminale, per esporre le persone al torbido clima del sospetto e del disprezzo sbattuto in prima pagina. Attraversiamo un’epoca dove in ogni momento si richiede l’intervento del pubblico ministero e non del giudice, perché ciò che conta è l’indagine con le sue vaste possibilità di spettacolarizzazione e non la virtù paziente dell’accertamento.

Si assiste con sgomento alla penalizzazione di ogni comportamento umano; siamo passati dal diritto penale frammentario (e di frammenti sempre più piccoli e puntuali) alla nomorrea penale, con conseguenze alla lunga abbastanza logiche. L’apoteosi dell’impunità o l’imprevedibilità del rischio penale, quindi la stagnazione economica e sociale. Un diritto penale, insomma, posto a svolgere la funzione di rinforzo al moralismo, come misura inversamente proporzionale alla morale, rimettendo assieme due sfere che, con duro lavoro, la civiltà giuridica aveva distinto: il reato e il peccato, la spada e il pastorale.

PELLEGRINI – Purtroppo, il Parlamento sembra accondiscendere a questo diritto penale neo-coloniale, più o meno come quello dei padri pellegrini che si preoccupavano di punire la fornicazione piuttosto che la rapina. E lo consente per difetto di mira. Non più leggi puntate sul maggior ordine che si ottiene con depenalizzazioni su tutte le condotte minori, cioè la maggior parte, così da ridurre il carico nei tribunali, ma fabbricando reati per assecondare il palinsesto social più adeguato ai più facili ed effimeri sentimenti di bestiale ferocia. Eppure si dovrebbe sapere che la bestia dopo il pasto ha più fame di prima. Infine, eliminare la prescrizione equivale a sancire, con una resa disonorevole, il trionfo della funzione retributiva della pena, caldeggiata ormai in ogni ambito del dibattito pubblico. Occhio per occhio e dente per dente è il materiale di propaganda più adatto per dare alla paura una funzione politica, a prescindere dall’esistenza o meno della minaccia adombrata. Non ci vogliono particolari studi di bio-politica per comprendere come l’uso disinvolto delle leggi penali “giochi”, senza scienza e coscienza, per la tumulazione di fatto del principio di rieducazione attraverso la sanzione. E mentre tutto questo è sotto gli occhi di tutti, una maggioranza di governo si ritrova a dover escogitare mediazioni metafisiche, incentrate sulla sospensione del tempo, che già per capirle ci sarebbe bisogno di un diagramma a blocchi. Ma pure questa sarà probabilmente una predica inutile. In fondo, se non sei l’imputato o la vittima, oppure se la faccia severa dello Stato non ti serve per punire con celerità reati gravi ma per eccitare istinti o frustrazioni umane così da prendere voti, mantenere in piedi governi, vendere giornali o fare carriera, a che serve interrogarsi sul sacrilego processo o sulla nostra vita dolorosa? Per quello basta Diodato. Ah, che vita meravigliosa.

 

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La cultura della resa al diritto penale_GazzettaMezzogiorno

 

 

Svimez dice che le costruzioni trainano l’economia pugliese e per questo presentiamo proroga della legge / rassegna stampa

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– Il settore dell’edilizia ha trainato la Puglia nel 2018 con un + 4,4 % (Fonte Svimez): per questo ieri abbiamo presentato la proposta di legge con cui si prorogano a tutto il 2020 gli effetti del Piano casa.

– Questa sera, alla Selva di Fasano, si torna a parlare di autonomia differenziata con la presentazione del libro “Verso la secessione dei ricchi? Autonomie regionali e unità nazionale” di Gianfranco Viesti.

 

 

 

 

 

 

 

Piano casa, C-Entra il futuro: “Svimez dice che le costruzioni trainano l’economia pugliese e per questo presentiamo proroga della legge”

Piano casa, C-Entra il futuro: “Svimez dice che le costruzioni trainano l’economia pugliese e per questo presentiamo proroga della legge”
“La Svimez ha detto che il settore dell’edilizia ha trainato la Puglia nel 2018 con un + 4,4 %. È stato soddisfacente sentire tante lodi a questo importante risultato economico, in particolare del Presidente Emiliano e del Sindaco De Caro, soprattutto per chi come noi, assieme ai colleghi Peppino Longo e Enzo Colonna, si preoccupa di presentare ogni anno la legge di proroga al Piano casa, che è lo strumento più utilizzato per raggiungere quel risultato economico. E per questo, oggi abbiamo provveduto a presentare un’ulteriore proroga in vista del 2020”.
Lo dichiarano i Consiglieri regionali Fabiano Amati, Sergio Blasi, Napoleone Cera, Gianni Liviano, Donato Pentassuglia e Ruggiero Mennea, annunciando la presentazione odierna della proposta di legge con cui si prorogano a tutto il 2020 gli effetti del Piano casa.
“È piacevole sentire in queste ore parole d’entusiasmo sui risultati economici della Puglia, in qualche caso però prive di riferimento al settore che principalmente li genera. In alcuni ambienti vige purtroppo l’idea infondata che l’edilizia non sia una encomiabile attività professionale e che gli imprenditori, i muratori e i professionisti tecnici siano soggetti predisposti alla violazione sistematica di regole o alla distruzione dell’ambiente o del paesaggio” – proseguono i sei consiglieri.
“Non è ovviamente così, e quanto al Piano casa si tratta, invece, di offrire la possibilità ai comuni, ognuno secondo la sua volontà o necessità, di aumentare i volumi senza consumare suolo – quindi tutelando spazi non costruiti – e di assecondare le destinazioni richieste dall’antico meccanismo della domanda e dell’offerta. Certo, con il passare degli anni la legge sul Piano casa ha subito così tante modifiche che almeno un lifting di chiarezza sarebbe necessario; e su questo siamo ovviamente disponibili a collaborare con il Governo regionale e con tutti i colleghi”.
Restano però da confermare alcune idee di fondo consolidate e che offrono i risultati economici contabilizzati dalla Svimez: che il legislatore regionale abilita al compimento di un’attività edilizia ma spetta ai comuni decidere se avvalersene o meno; che una legge chiara nel procedimento e negli effetti volumetrici, tale da giustificare il ricorso al permesso di costruire e non a provvedimenti attuativi discrezionali, elimina alla fonte ogni forma di corruzione, anche nella forma della tentazione; che le migliori riqualificazioni avvengono incentivando i proprietari; che le destinazioni d’uso, cioè il modo di vivere delle persone, devono essere flessibili nel tempo e non assoggettati a regole di vita imposte da un Grande artefice; che l’edilizia è una delle attività a più alta densità di posti di lavoro e che permette a migliaia di cittadini pugliesi di mettere il piatto a tavola e mandare i figli a scuola – concludono –”.

Acqua e fogna per tutti, è legge; PTA scelta lungimirante / rassegna stampa

Dalla Rassegna Stampa di oggi >>

Approvata ieri la nostra proposta di legge “Misure per l’estensione delle reti idriche e fognarie” che conta nella vita quotidiana delle persone. Acqua e fogna per tutti, anche se si abita fuori città, è un programma di diritti e di doveri: serve a garantire la migliore qualità della vita e la salute, a migliorare le condizioni igieniche e a tutelare l’ambiente.

PTA nella ASL di Brindisi: Il modello è una scelta lungimirante, elogiata anche nelle pagine de Il Sole 24 ore. I numeri dimostrano che la creazione di una rete territoriale influisce positivamente sull’attività degli ospedali, ed è per questo che chiedo si realizzi anche al Di Summa di Brindisi.