Coronavirus e cantieri ospedali, Amati: “Ringrazio Matteo Renzi per sostegno a riapertura cantieri. Chiedo a parlamentari e partiti di insistere per modifiche urgenti al decreto”

Ringrazio Matteo Renzi per aver raccolto l’esigenza di riaprire il cantiere per la costruzione del nuovo ospedale Monopoli-Fasano e tutti i cantieri ospedalieri italiani. Questa richiesta, naturalmente, si coniuga con l’assoluta priorità di tutelare la salute dei lavoratori, con tutti i dispositivi di prevenzione necessari, come già accade per tutti i comparti essenziali in attività e le loro filiere. Spero tanto che tutti i partiti di maggioranza, a cominciare dal mio, e tutti i parlamentari, a cominciare da quelli pugliesi, sostengano questa necessità”.

Lo dichiara Fabiano Amati, Presidente della Commissione regionale bilancio, con riferimento alle dichiarazioni del senatore Matteo Renzi rilasciate ieri sera durante una diretta Facebook.

Nella situazione di evidente difficoltà della rete ospedaliera, peraltro sotto gli occhi di tutti, è assurdo imporre lucchetti alla realizzazione di strutture d’eccellenza quale appunto quella del nuovo ospedale Monopoli-Fasano, l’unica in costruzione in Puglia per sopperire a un’emergenza già esistente in un raggio di circa 130 km (da Bari a Brindisi). Sarebbe stato più opportuno, invece, disporre attività h24, raddoppio di personale e incentivi agli operai e alle imprese, proprio per ottenere una vigorosa accelerazione dei lavori, considerato peraltro che non sappiamo quando l’emergenza Coronavirus finirà”.

“La sospensione della costruzione da parte del Decreto Coronavirus – aggiunge Amati – appare una decisione senza rigore logico, perché poter disporre di presidi d’eccellenza deve essere considerata un’attività essenziale da mantenere in funzione – anche durante l’emergenza Covid-19 – proprio a garanzia di sicurezza e protezione futura. Chiedo ai parlamentari e ai partiti di intervenire al più presto per modificare il decreto e inserire il codice ‘Ateco 41.2’, limitatamente alla costruzione degli ospedali. E, poiché la salute dei lavoratori è altrettanto prioritaria, sarà necessario metterli in condizione di lavorare in sicurezza, con le dovute precauzioni e con tutti i dispositivi utili a evitare rischi. Si tenga conto, infine, che la sospensione protratta di questo tipo di cantieri – conclude –, determina un tempo di riavvio esagerato, stimato in diversi mesi, che non possiamo proprio permetterci, stante le evidenti carenze che stiamo drammaticamente soffrendo”.

 

Covid-19 e attività sospese, Amati: “Decreto sospende costruzione ospedale Monopoli-Fasano. Una sciagura. Chiedo immediata riapertura”

Emergenza Covid-19, C-Entra il futuro: “Fame e rischio ribellioni. Sono dieci giorni che lo diciamo, subito la legge”

Ma come dobbiamo dirlo ancora? Le persone cominciano ad avere fame e potrebbero ribellarsi. Sono dieci giorni che poniamo l’attenzione su questa questione, richiedendo l’intervento del Governo nazionale e provando a cercare rimedi regionali. Chiediamo perciò l’approvazione urgente della nostra proposta di legge sui 10 milioni alle persone economicamente più fragili, magari aumentando la dotazione, o qualsiasi altro provvedimento che la Giunta regionale reputi più efficace e immediato”.

Lo dichiarano i consiglieri regionali Fabiano Amati, Sergio Blasi, Napoleone Cera, Gianni Liviano, Ruggiero Mennea e Donato Pentassuglia.

“Non era difficile immaginare – proseguono i sei consiglieri – che i provvedimenti di contenimento sociale avrebbero ben presto portato all’aumento delle povertà e della fame, con seri rischi di ribellione. Per questo avevamo pensato per tempo a rivolgere un appello al Governo nazionale e a presentare una proposta di legge regionale per 10 milioni da utilizzare come rimedio immediato. In queste ore, purtroppo, comincia a rendersi visibile ciò che avevamo previsto, confermato pure dai dati sull’aumento dell’usura e la diminuzione dei reati”.

“Gli atti mirati a contenere la fame, ed eventuali movimenti di protesta e ribellione, sono legati – spiegano – sia al prioritario senso d’umanità che alle azioni di contenimento del contagio. Basta osservare la storia per rendersi conto con chiarezza dei rischi che corriamo. Perciò, in attesa di un intervento statale diretto a dare soldi alle persone fragili – concludono i consiglieri –, offriamo la nostra piena disponibilità a uscire di casa, raggiungere il Consiglio e approvare o sostenere la nostra o qualsiasi altra proposta diretta a occuparsi con urgenza del problema”.

Covid-19 e attività sospese, Amati: “Decreto sospende costruzione ospedale Monopoli-Fasano. Una sciagura. Chiedo immediata riapertura”

È tutto un controsenso. Di fronte all’evidente difficoltà della rete ospedaliera d’eccellenza, c’è l’ultimo decreto Coronavirus che prevede la sospensione della costruzione degli ospedali. A me sembra una sciagura. Chiedo al Ministro dello Sviluppo economico di rivedere immediatamente il decreto, così da riaprire subito il cantiere dell’ospedale Monopoli-Fasano e di tutti gli ospedali italiani in costruzione”.

Lo dichiara Fabiano Amati, Presidente della Commissione regionale bilancio.

Nel dramma che stiamo vivendo mi sarei aspettato una norma di accelerazione dei lavori, con attività h24, raddoppio di personale, incentivi agli operai e alle imprese, piuttosto che una sospensione dei lavori. Se si osserva, infatti, la ragione delle misure di contenimento sociale, cioè il tentativo di diluire nel tempo il contagio per carenza di strutture adeguate a fronteggiare le malattie, la conseguenza logica sarebbe proprio quella di dare impulso alla realizzazione delle strutture d’eccellenza, in grado di curare le malattie di alta complessità. Una decisione insensata – prosegue –, presa forse per superficialità e riguardante l’intero Paese, ma che nel caso specifico tocca l’unica struttura in costruzione in Puglia, in un raggio di circa 130 km (da Bari a Brindisi) che non ha mai avuto un ospedale d’eccellenza”.

“In questo momento in Italia sono in attività tutte le categorie professionali ritenute essenziali, con ovvio obbligo di protezione e tutela dei lavoratori. Cosa fa pensare che la costruzione dei nuovi ospedali non sia un’attività essenziale? Cosa fa ritenere – conclude Amati – che l’emergenza terminerà tra qualche settimana e che le conseguenze non ce le porteremo avanti per diversi anni? Tutti interrogativi molto retorici, idonei a farmi chiedere al Governo, al Ministro dello Sviluppo economico e ai parlamentari di intervenire per modificare il decreto e inserire il codice ‘Ateco 41.2’, limitatamente alla costruzione degli ospedali”.

 

 

Coronavirus, Amati: “Medici e sindacati Brindisi denunciano disservizi. Subito incontro per risolvere problemi e agire”

“I medici e i sindacati della provincia di Brindisi denunciano numerosi disservizi nella gestione Coronavirus. Ho chiesto la convocazione di un incontro (anche in video-conferenza) per valutare le questioni sollevate e battere ogni forma di estenuante burocrazia. Questo è il tempo del Coronavirus, cioè di un’emergenza che, per natura, ha bisogno di azioni ben governate e non di protocolli o carte da mettere a posto”.

Lo dichiara Fabiano Amati, Presidente della Commissione regionale bilancio, commentando la lettera-denuncia inviata oggi dall’Ordine dei medici e da tutte le organizzazioni sindacali al Presidente Emiliano, al DG della Asl BR e al Procuratore della repubblica di BR.

La denuncia riguarda ritardi sui tamponi, con espansione del rischio contagio, aree e percorsi distinti per pazienti sospetti o accertati, fornitura di dispositivi di protezione, inosservanze varie delle linee guida regionali in materia di isolamento, mancata comunicazione dei casi sospetti e in quarantena ai medici di medicina generale e alle strutture ospedaliere, impedimenti vari alle dimissioni dei guariti. In buona sostanza, una serie di questioni di natura organizzativa, probabilmente insorte per via di una mentalità di gestione burocratica e perciò poco incline al governo delle emergenze. Per fronteggiare questi problemi e per creare un raccordo stretto tra manager e operatori – conclude –, credo sia indispensabile un confronto immediato, di pochi minuti e di grande sostanza, per condividere decisioni di pronta esecuzione per azioni sul campo”.

Xylella, Amati: “Sputacchina in anticipo. Subito lavorazioni dei terreni per frenare contagio”

“Un appello. Non tralasciamo il problema Xylella. Quest’anno abbiamo pure la precocità della sputacchina; c’è quindi il rischio che i nuovi contagi possano arrivare prima del solito. Per questo è necessario avviare con urgenza i trattamenti di lavorazione superficiale su tutti i terreni agricoli, compresi quelli incolti, con particolare riferimento ad aratura e fresatura. Un’attività, questa, consentita dai provvedimenti sul contenimento del Coronavirus”.

Lo dichiara Fabiano Amati, Presidente della Commissione regionale bilancio, con riferimento ai dati di monitoraggio dell’insetto vettore Philaenus spumarius (Sputacchina).

“Nonostante il momento complicato – prosegue Amati –, abbiamo un’altra urgenza da non tralasciare: quella della Xylella. Si ha notizia che in molte parti del territorio l’insetto vettore è già nelle fasi in cui ha abbozzato le ali ed è quindi prossimo alla fase adulta, cioè quella in cui è in grado di spostarsi e infettare le piante ospiti. Pertanto, è opportuno procedere con urgenza a ottemperare agli obblighi di lavorazione dei terreni, in tutte le zone, finalizzati a ridurre la popolazione dell’insetto nella sua fase di vita giovanile. L’intervento in questa fase è il più raccomandato, soprattutto per le zone ancora indenni. Si tenga conto, inoltre, che ai sensi dei provvedimenti sulle misure di contenimento sociale per il contrasto al Coronavirus, sono consentiti gli spostamenti per le lavorazioni dei terreni – conclude –, perché giustificati da comprovate esigenze lavorative di assoluta urgenza”.

Effetti #IoRestoaCasa, Amati: “Un primo studio incoraggia a rispettare le misure di contenimento e ci convince a non mollare la guardia”

“La domanda più frequente in questi giorni è: ‘Ma il sacrificio di stare a casa sta avendo effetti?’. Al momento non possiamo ancora dirlo. Ovviamente. Ma ci sono buoni indizi a riguardo: c’è infatti un primo studio che ci incoraggia nel rispetto delle misure di contenimento e ci convince a non mollare la guardia. È uno studio breve e chiaro, realizzato sui dati delle cinque regioni italiane più colpite. Se le misure di contenimento paiono funzionare per quelle regioni, figurarsi per noi che abbiamo cominciato nella fase iniziale del contagio. Gli autori dello studio sono persone esperte nella materia, a cui dobbiamo guardare sempre con fiducia; facendo tacere i nostri rumori inesperti e urlando le lodi di chi sa. Grazie a Enrico M. Bucci (Temple University), Giuseppe De Nicolao (Università di Pavia), Enzo Marinari (Università di Roma “La Sapienza”) e Giorgio Parisi (Accademia Nazionale dei Lincei)”.
 
Lo dichiara il Consigliere regionale Fabiano Amati, Presidente della Commissione regionale bilancio.
 
“Lo studio Evoluzione regionale dell’epidemia di SARS-CoV-2 in Italia è stato reso noto nella giornata di ieri (12 marzo 2020): gli studiosi hanno deciso di considerare separatamente i dati delle principali regioni italiane, cioè quelle in cui ci siano casi sufficienti perché si possa tentare un’analisi sui dati più affidabili (morti, numero di ricoverati in terapia intensiva, numero totale di ricoverati). I confronti con comportamenti esponenziali, di raddoppiamento in intervalli di tempo costanti, sono quindi stati eseguiti sui dati provenienti da Lombardia, Emilia Romagna, Veneto, Piemonte e Marche. Per evidenziare eventuali cambiamenti rispetto a due settimane fa, si sono considerati per queste regioni gli ultimi cinque giorni di dati. L’analisi condotta – prosegue ancora Amati in merito allo studio – ha avuto due scopi: da una parte, la determinazione dello stato di avanzamento dell’epidemia nelle regioni prescelte, rispetto alla situazione in Lombardia; dall’altra la determinazione del tempo di raddoppiamento attuale in queste regioni”.
 
“Enrico Bucci, Giuseppe De Nicolao, Enzo Marinari e Giorgio Parisi hanno quindi osservato che l’avanzamento dell’epidemia nelle varie regioni sia grossolanamente correlato inversamente con la distanza dal focolaio lombardo, suggerendo che lo sviluppo sia iniziato in questa regione, diffondendosi poi a macchia d’olio nelle regioni via via più lontane, in buon accordo con l’ipotesi di un’epidemia unica. Lo studio mette in evidenza come il tempo di raddoppiamento complessivo è passato dagli iniziali 2,4 giorni a 3,4 giorni (stimato per i deceduti). Se si utilizzano i valori dei ricoverati o dei ricoverati in terapia intensiva, si ottengono valori leggermente superiori; questo probabilmente è legato all’attesa risposta ritardata della curva di crescita dei pazienti deceduti rispetto alle altre. Dunque, ‘gli effetti sul tempo di raddoppiamento osservati potrebbero essere forse correlati all’innalzamento di opportune barriere sociali, probabilmente autonomamente iniziate dai cittadini delle regioni colpite una decina di giorni fa, in seguito all’allarme sociale e in corrispondenza approssimativa con il cambio di registro comunicativo’ – spiegano nello studio –.  Tra qualche giorno sarà interessante studiare gli effetti aggiuntivi delle stringenti misure imposte pochi giorni fa dal governo, che – come ribadito in conclusione dai quattro studiosi – dovrebbero ulteriormente aumentare il tempo di raddoppiamento dei parametri seguiti”.

 

Studio in PDF >> Analisi-Regioni

 

 

Coronavirus ed economia nazionale, Amati: “Le bollette non vanno in quarantena: ora tocca non far morire le imprese e il lavoro”

“Puntualizzate, speriamo, le misure di contenimento del contagio, ora ci servono provvedimenti immediati per non far morire le imprese e il lavoro perché, come è evidente, le bollette non vanno in quarantena. Per questo mi attendo che vengano attuate le seguenti misure, senza ulteriori perdite di tempo:

a) sospensione dei tributi e contributi;

b) sospensione per un anno (almeno la quota capitale) sui finanziamenti e mutui in bonis;

c) emissione di titoli per 36 miliardi (proposta Cottarelli – 2 punti PIL);

d) autocertificazioni o silenzio-assenso per tutti i procedimenti autorizzativi (comunque denominati) relativi a cantieri, imprese e professioni”.

Lo dichiara il consigliere regionale Fabiano Amati, presidente della Commissione regionale Bilancio.

“E tutto questo – aggiunge – per evitare che all’indomani del dramma manchino all’appello le imprese, perché morte, e si moltiplichino i lavoratori lasciati a casa per la consequenziale impennata della disoccupazione. Adesso è necessario lavorare alacremente per l’approvazione di misure d’emergenza a sostegno del sistema economico nazionale”.

Decreto Coronavirus, Amati: “Contenuti assurdi, facciamo prima ad applicarci da soli il diritto emergenziale; servono misure severissime e limitazioni di libertà, non inviti a evitare”

“Un appello: a questo punto facciamo prima ad applicarci da soli i divieti consigliati dagli esperti. Nella bozza del decreto era scritta una cosa già irragionevole, ‘evitare in modo assoluto’ di lasciare la zona rossa, nel provvedimento finale è stato eliminato pure ‘in modo assoluto’. Ma che assurdità. Prima si capisce e meglio è. Lo vado dicendo da giorni: servono misure severissime, draconiane, altro che raccomandazioni, auspici o inviti a evitare. Ci servono soprattutto nelle regioni diverse dalla Lombardia, e penso alla Puglia, per risparmiare vite umane. Già, vite umane. Qui non stiamo parlando di malattie delle piante, tanto da poter ripetere le assurdità già viste in passato nella nostra regione. Qui stiamo parlando di vita umana. Lo volete capire, voi tutti che avete il potere di assumere decisioni, che siamo in stato di emergenza?”. Lo dichiara il consigliere regionale Fabiano Amati, presidente della Commissione regionale Bilancio.

“Sin da quando ho contribuito a fondare la Protezione civile regionale – prosegue Amati –, abbiamo sempre detto che stare in emergenza significa sospendere temporaneamente il diritto ordinario, cioè ridurre le libertà attraverso obblighi, divieti, proibizioni, e così via. Uno stato di eccezione. Non sono concepibili quindi inviti, raccomandazioni, auspici o quant’altro, di gran moda nei tempi ordinari, per lisciare il pelo o far finta di decidere sotto le insegne di un’improbabile e ruffiana partecipazione”.

“Se c’è emergenza, come c’è, non si può – sottolinea il consigliere regionale Pd – usare la parola ‘evitare’: si ordina e basta e si fa rispettare quell’ordine con tutti i mezzi di coercizione. Qui, invece, siamo abituati a ragionare come se fossimo in una estenuante assemblea di condominio con esiti addirittura ridicoli. Ma che significa ‘evitare’, e nemmeno più con il conforto di quel primo inciso, ‘in modo assoluto’, che almeno creava qualche turbamento di coscienza? Ma ci voleva tanto a scrivere ‘è vietato, è proibito?’. Vi prego – conclude –, a questo punto la cosa migliore da fare è applicarci da soli il diritto emergenziale, perché in Italia c’è l’abitudine di scrivere i decreti non per attuare soluzioni ma per passeggiare tra Tar, Consiglio di Stato e tribunali vari”.

‘Di Summa’ e PTA della provincia, Amati: “La destinazione del ‘Di Summa’ in PTA è mia idea. Sono pronto a incontrare Forza Italia Brindisi, se vogliono davvero saperne di più”

Dichiarazione del Consigliere regionale Fabiano Amati, con riferimento alle critiche rivolte dal circolo Forza Italia Brindisi sulle riconversioni in PTA delle strutture sanitarie di Fasano e San Pietro Vernotico.

“Sono pronto a incontrare Forza Italia Brindisi per metterli al corrente della mia proposta, già approvata, di trasformare il ‘Di Summa’ in PTA. E se non dovessero invitarmi vorrà dire che usano l’argomento solo per la mania del comunicato stampa facile e della concretezza lenta. Staremo a vedere. Nel frattempo, ricordo che la destinazione del ‘Di Summa’ in PTA l’ho ideata, proposta e ottenuta, nel silenzio abbastanza assordante di molta parte delle classe politica brindisina. Poiché dalle mie parti siamo abituati a parlare dopo aver studiato e approfondito, specifico di aver portato avanti l’iniziativa perché Consigliere regionale eletto in Provincia di Brindisi, pienamente consapevole della necessità – come ribadito più volte – di alleggerire il ‘Perrino’ dalle attività di bassa complessità e così da renderlo sempre più ospedale regionale. Allo stato – prosegue –, la proposta è stata approvata dalla Giunta regionale e sta per partire la progettazione. Una parte delle risorse necessarie, pari a 14 milioni di euro, sono già nella disponibilità della ASL, mentre l’eventuale residuo sarà messo a disposizione alla fine del procedimento di progettazione”.

 

“Le attività di ristrutturazione delle strutture di Fasano e San Pietro Vernotico, invece, rinvengono dalla riconversione di quegli ospedali; procedimento partito diversi anni fa, ora in dirittura d’arrivo e completamente diverso da quello riguardante il ‘Di Summa’. A ciò si aggiunga, inoltre, l’attività di progettazione in corso per la struttura di Cisternino, al cui municipio è in corso di erogazione – con legge da me proposta – un contributo straordinario di € 500.000 per la realizzazione della viabilità d’accesso. In ogni caso – conclude Amati –, sono pronto a parlarne con il circolo di Forza Italia Brindisi e con chiunque avesse voglia di approfondire questi argomenti con serietà e senza intenti propagandistici e campanilistici”.

Coronavirus, Amati: “Stiamo ballando su una polveriera. Il governo nazionale deliberi misure draconiane, non solo per scuole e università, altrimenti non avremo posti di terapia intensiva per curare i malati”

Stiamo ballando su una polveriera. Le decisioni sul contenimento del Coronavirus non appartengono alle singole regioni o alla creatività amministrativa nelle pieghe del groviglio legislativo. Cioè, la grande specialità italiana. Il governo nazionale deve decidere subito misure severissime, draconiane, e non solo per scuole e università, soprattutto per tutelare regioni come la Puglia, dove il contagio è ancora in fase di espansione iniziale e si sconta un ritardo quarantennale in materia di ospedali per alta specialità e terapia intensiva”.

Lo dichiara il Consigliere regionale Fabiano Amati, Presidente della Commissione regionale bilancio.

“Attualmente il contagio è in fase di espansione iniziale e cresce in modo esponenziale. Dunque, è questo il tempo di applicare misure severissime per ridurre il rischio contagio. Se aspettiamo ancora qualche giorno – prosegue Amati –, potremo raggiungere la fase di espansione esplosiva, come in Lombardia, oppure quella successiva di flesso (numero di contagi costanti o in riduzione) ove i provvedimenti di contenimento risultano meno efficaci. È indispensabile reclamare provvedimenti severissimi di contenimento, al fine di diluire nel più lungo periodo di tempo i rischi, considerato che – a causa di un quarantennale ritardo nel dotarci di ospedali per malattie tempo dipendenti e ad alta complessità e purtroppo assecondando vita inutile a ospedali piccoli e insicuri – abbiamo circa 12 grandi ospedali in grado di accogliere i pazienti poli-problematici (cioè i più esposti alle conseguenze letali del virus) e pochissimi posti liberi di terapia intensiva”.

“A ciò si aggiunga che l’eventuale raggiungimento in tempi brevi della fase esplosiva del contagio comporterebbe l’aggravarsi di un fenomeno già ora visibile, cioè il rinvio di tutti gli interventi d’elezione per mantenersi pronti a gestire la situazione meno augurabile. È vero che non bisogna avere paura, regola che ho imparato nel formidabile periodo di costituzione e avvio della gloriosa Protezione Civile regionale, ma – conclude – è altrettanto vero che la paura non si combatte con le parole ma con la prevenzione, la preparazione e il coraggio nella decisione”.